L'opposizione attacca il Premier, Vendola chiede dimissioni e urne

domenico d'alessandro

Se il Pdl ha fatto quadrato attorno al suo leader, vittima di una vicenda molto più vicina al gossip che alla politica, le opposizioni si sono scatenate nell'accusare Berlusconi. "Al confronto di Berlusconi Caligola era un moralista", ha affermato il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera Massimo Donadi, mentre per il senatore del Partito democratico Ignazio Marino "l’ossessione che manifesta è tipica di un disturbo narcisistico della personalità che induce ad una visione delirante della realtà: una persona con questi problemi è in evidente difficoltà e va aiutata, Berlusconi è un uomo fragile ed esposto a mille ricatti". Secondo Debora Serracchiani la vicenda Ruby rappresenta "una miseria umana e uno sfascio civile in cui ormai la politica non c'entra nulla". Sulla stessa scia si pone Emma Bonino, leader radicale e vicepresidente del Senato: "La situazione è deprimente - dice - Un Paese dovrebbe affrontare i problemi della disoccupazione, dell’euro in crisi e del fatto che la costa Sud del Mediterraneo è in fiamme. Invece è bloccato sulle vicende personali del presidente del Consiglio". DE MAGISTRIS, ALFANO E BELISARIO - Durissimo l'esponente dell'Idv Luigi De Magistris: "Il presidente del Consiglio è un illegittimo impedimento allo sviluppo del paese, alla tenuta della democrazia, alla credibilità nazionale all'estero - attacca - oltre ad essere un pericolo per la sicurezza dell'Italia poichè le sue abitazioni, alcune considerate residenza di Stato, sono il teatro di uno stile di vita che lo espone alla ricattabilità da parte di chiunque". La sua collega di partito Sonia Alfano propone un attacco multiplo, a Berlusconi e alla Gelmini: "Sulle differenze tra Ruby e la Carfagna si dovrebbe chiedere a Berlusconi, non credo ci sia troppa distanza tra le due", dice. L'altro uomo del partito di Di Pietro, Felice Belisario, definisce "una bella trovata quella di 'fingersi' fidanzato per difendersi dalle gravi accuse mosse contro di lui, peccato però che Berlusconi continui ad aggiungere squallore a squallore: il suo videomessaggio è patetico, farcito com'è dei soliti vergognosi attacchi alla magistratura e dell’immancabile vittimismo". VENDOLA E BINDI CHIEDONO LE DIMISSIONI - Nichi Vendola, Governatore della Regione Puglia e leader di Sinistra Ecologia e Libertà, chiede le dimissioni del Premier come "un atto di decenza" ed "elezioni anticipate" immediate. Praticamente lo stesso messaggio giunge dalla presidente dell'assemblea nazionale del Pd Rosy Bindi: "Credo che Berlusconi debba davvero decidere di scegliere la sede giusta, che è quella giudiziaria, per difendersi dai gravi fatti di cui viene accusato. Se pensa di averlo fatto ieri sera con quella fiction è davvero l’ora che tolga dall’imbarazzo il paese e prenda la decisione giusta", ossia quella di dimettersi. L'ATTACCO DEI FINIANI - Per non farsi mancare nulla, i finiani continuano ad attaccare Berlusconi con parole dure. Carmelo Briguglio, ad esempio, parla di "accuse gravissime che, se fossero vere, sarebbero incompatibili con la carica di Presidente del Consiglio". Secondo Aldo Di Biagio, invece, "mentre infuria la crisi economica, i tassi di disoccupazione tra i giovani crescono esponenzialmente, le famiglie non riescono ad arrivare a fine mese, la soluzione del premier qual è? Una sorta di sportello di collocamento per giovani presso Arcore e altre ville di proprietà. Unico requisito?, essere giovani e belle". CASINI E CESA - E' intervenuto anche il leader Udc Pierferdinando Casini, che ha affermato: "Quando mi è capitato di andare ad Arcore, erano tempi diversi: queste cose non si sono mai viste. Se la maggioranza vuole confessare il suo fallimento politico e andare alle elezioni noi, e gli amici del Terzo Polo che ho visto oggi, siamo pronti". Il suo compagno di partito Lorenzo Cesa, invece, ha auspicato che "il presidente del Consiglio metta tutta la responsabilità possibile su questa vicenda e chiarisca quanto prima con i magistrati quel che è accaduto. Questo per il bene del Paese, perchè non possiamo ingessare l'Italia a discutere per mesi sulla vicenda Ruby".