Missione italiana in Afghanistan sarà potenziata: "In arrivo militari dai Balcani"

domenico d'alessandro

La missione in Afghanistan potrà essere potenziata con uomini e mezzi per formazione e addestramento, attraverso una "riduzione sostanziale" del contingente italiano nei Balcani. Si tratterebbe dunque di un avvicendamento che non determinerebbe "aggravi significativi di spesa". Lo ha stabilito il Consiglio Supremo di Difesa riunito oggi dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla presenza del Premier Silvio Berlusconi e dei ministri di Esteri, Difesa, Interni, Economia Sviluppo Economico (Franco Frattini, Ignazio La Russa, Roberto Maroni, Giulio Tremonti, Paolo Romani) e del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Vincenzo Camporini. La Presidenza della Repubblica, in una nota ufficiale emessa al termine della riunione, ha comunicato che "è stata confermata la possibilità di dare corso, senza significativo aggravio finanziario, al necessario potenziamento delle capacità di formazione ed addestrative del contingente italiano in Afghanistan, procedendo ad una sostanziale riduzione delle forze attualmente operanti nel teatro balcanico, ove la situazione è migliorata considerevolmente". Riguardo la missione in Afghanistan, il Consiglio Superiore di Difesa ha fatto sapere che "è stata ribadita l’esigenza primaria di continuare con determinazione nella ricerca di soluzioni ed accorgimenti idonei a migliorare la sicurezza delle nostre forze e della popolazione afghana e ad incrementare l’efficacia delle operazioni militari. Dovranno altresì essere costantemente verificati - conclude la nota - i progressi compiuti nel miglioramento delle capacità delle Forze Armate e di Polizia afghane, da cui dipende in larga misura il successo della strategia di transizione". Il Consiglio Supremo di Difesa ha detto anche che i tagli di bilancio alla Difesa non dovranno penalizzare i reclutamenti e garantire "l'efficienza complessiva dello strumento militare". L'Italia è presente in Afghanistan con circa 3.300 militari inquadrati nella missione Isaf della Nato.