La Corte Costituzionale limita le ronde
Dichiarata illegittima l’aggravante di clandestinità, la Consulta “smonta” un altro pilastro del pacchetto sicurezza presentato in Parlamento dal ministro Roberto Maroni. Con la sentenza 226 depositata giovedì in cancelleria, infatti, la Corte Costituzionale ha in parte bocciato le norme sulle “ronde”, ossia le formazioni di cittadini non armati incaricati di “curare” la pubblica sicurezza. Nella sentenza, infatti, i Giudici hanno dato il via libera all’impiego di cittadini non armati per segnalare eventi che possano arrecare danno alla "sicurezza urbana", mentre ha dichiarato illegittimo l'impiego delle “ronde” in situazioni di "disagio sociale", ritenute dalla Corte materia dei servizi sociali di competenza legislativa regionale residuale. Via libera alle associazioni di volontari – Nella sentenza redatta dal giudice Giuseppe Frigo si nota come la decisione del sindaco di avvalersi delle associazioni di volontari per monitorare il territorio non sia in contrasto con la Costituzione. Del resto, oltre all’ok del prefetto e dell’iscrizione in un registro, “gli osservatori hanno la funzione di indirizzate le segnalazioni in via esclusiva alle forze di polizia, statali o locali”. Disco rosso, invece, per la questione inerente l'impiego delle ronde in situazioni di disagio sociale. Secondo la Corte, questo è l’elemento eccentrico rispetto alla ratio ispiratrice, in quanto "gli interventi del prefetto e del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, la preferenza accordata alle associazioni fra appartenenti in congedo alle Forze dell'ordine, la circostanza che le segnalazioni dei volontari siano dirette alle sole forze di Polizia (e non invece agli organi preposti ai servizi sociali), previsioni tutte pienamente coerenti in una prospettiva di tutela della sicurezza urbana, intesa come attività di prevenzione e repressione dei reati in ambito cittadino, perdono tale carattere quando venga in rilievo il diverso obiettivo di porre rimedio a condizioni di disagio ed emarginazione sociale". La nascita delle ronde ha una data precisa, 8 agosto del 2009. In quella data il decreto del Ministero dell'Interno aveva reso legali le associazioni di osservatori volontari, definite in modo informale “ronde”. Le virgolette sono d’obbligo, in quanto solitamente con ronde si è soliti indicare quelle pattuglie di vigilanza volontaria in territorio civile (città o parchi) e al servizio dei cittadini. E, come si è potuto constatare, è proprio sulle funzioni delle “ronde Maroniane” che la Corte ha costruito il suo verdetto di “parziale incostituzionalità”.