Perla serie “Chiamate l’ambulanza”, si segnala l’intervento di Luana Zanella, capogruppo alla Camera di Alleanza Verdi Sinistra. Venetona doc, la signora è venuta a sapere dai giornali locali che la settimana scorsa sulle Dolomiti si sono registrati significativi movimenti di truppe armate.
La sentinella pacifista ha subito lanciato l’allarme: «Cortina», avverte con un misto di indignazione e preoccupazione, «è stata trasformata in una città sotto assedio in funzione dei Giochi Olimpici. «È inaccettabile, tutto questo poteva e doveva essere evitato», prosegue delirante l’onorevole, «il ministro Matteo Piantedosi ne deve rispondere in Parlamento».
È comprensibile che la vita dell’opposizione di questi tempi sia noiosa e il rovello principale sia come ravvivarla. C’è chi, per ammazzare il tempo e sentirsi utile, organizza gite all’isola di Ventotene sotto la pioggia e con il mare mosso e chi, come Zanella, va a caccia di fantasmi e complotti. Però in certi casi si sfiora il ridicolo e, a fronte di alcune uscite, la domanda da porsi non è cosa ci facciano gli alpini in montagna bensì se certi onorevoli meritino lo stipendio che percepiscono e quale opinione abbiano rispetto alla ragione per cui stanno in Parlamento.
Olimpiadi invernali, "Cortina sotto assedio, Piantedosi chiarisca": l'ultima polemica della sinistra
"Apprendiamo dalle cronache che Cortina è stata trasformata in una città sotto assedio in funzione de...UNA TRIPLA BESTIALITÀ
La signora infatti in tre righe infila tre bestialità. Innanzitutto, perché chiede conto di cosa fanno i militari a Piantedosi, che è ministro dell’Interno, quando al massimo deputato a rispondere sarebbe il titolare della Difesa? In secondo luogo perché i Giochi Olimpici sono tra un anno e le penne nere che hanno allarmato Zanella si sono trattenute sui monti intorno a Cortina qualche giorno, peraltro senza mettere quasi piede in paese. Infine perché la presenza dell’esercito è dovuta all’operazione Volpe Bianca, un’esercitazione militare internazionale che si tiene ogni anno in questo periodo da quelle parti. Nulla di nuovo. Per saperne di più non serve aprire un caso in Parlamento; basta consultare internet, dove l’esercito ha reso conto di ogni cosa.
Se c’è un allarme quindi, non è per Volpe Bianca, ma per le volpi rossoverdi - ironicamente parlando - che non capiscono un tubo e gridano al fuoco solo per giustificare la propria esistenza e il proprio lauto stipendio. Nessuna invasione dell’Italia da parte degli Alpini e nessuna prova di golpe insomma, per rassicurare Avs. C’è poi un altro aspetto della vicenda che sta a cuore a Zanella. L’onorevole insinua che le penne nere siano usate come uomini di fatica per costruire le infrastrutture per i prossimi Giochi, in particolare la pista di Bob («progetto faraonico che il ministro Salvini e il governatore Zaia ci fanno subire», afferma la signora). Negli anni scorsi il circuito è stato oggetto di una forte polemica politica, con gli ambientalisti che hanno provato a opporvisi in ogni modo. «Chi ha autorizzato la collaborazione tra l’esercito e i soggetti Simico (pubblico) e Pizzarotti (privato), che stanno realizzando le opere, e quanti e quali alpini siano stati impiegati e per quanto tempo?» è la richiesta. In realtà non c’è nulla di stravagante. Gli Alpini, da sempre operativi in valle, svolgono un’attività di sicurezza che rientra nei loro compiti e, se occorre, di consulenza tecnica a un soggetto che dipende dal Ministero delle Infrastrutture. Si chiama sinergia, ed è un principio operativo al quale l’opposizione riesce a ricorrere solo quando si tratta di unirsi per attaccare il governo, raramente per fare qualcosa di utile e costruttivo. È forse è questa la ragione per la quale Zanella non riesce a capacitarsi di quanto accade. «Siamo in fase di ghiacciatura» spiega Fabio Massimo Saldini, amministratore delegato di Simico, «Pizzarotti ha consegnato il lavoro da tempo e gli Alpini ci hanno aiutato a riattivare il cantiere dopo la grande nevicata della settimana scorsa, secondo le loro competenze».
Non poteva mancare, nel campionario di follia, la tesi del complotto anti-democratico. Zanella chiede di sapere «se siano vere le notizie di una caccia alle spie, cioè a coloro che sarebbero ritenuti responsabili della divulgazione di notizie riservate». Perché nel caso, Cortina rimanderebbe «un quadro di grave e deprecabile umiliazione delle regole democratiche». In realtà il cantiere è accessibile ventiquattr’ore su ventiquattro e le sole attività che poco hanno a che fare con le regole sono state gli atti vandalici per danneggiarlo e la pubblicazione, a procedure d’appalto in corso, delle aziende in lizza, che ha comportato l’annullamento della gara.