Elisabetta Piccolotti, "il problema è che c'è un uomo": l'ultima vergogna

di Francesco Storacedomenica 23 marzo 2025
Elisabetta Piccolotti, "il problema è che c'è un uomo": l'ultima vergogna
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Bandier* ross* la trionferà. Provate ad immaginare il contrario: ovvero se il ministro Valditara avesse imposto a scuola asterischi e schwa. Quanto tempo sarebbe durata la vostra lettura di un articolo, di un quotidiano, di un libro? Eppure a sinistra protestano, strepitano, vogliono restare neutri, né maschili né femminili e un pochetto strani.

Ma a scuola, almeno con questo governo, non si può strambare dalla lingua italiana. E posto d’onore, dunque, al vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, che non ha esitato un secondo a dire la sua (e la nostra): «Ringrazio il ministro Valditara che riporta al buonsenso la lingua italiana.

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Giù le mani dalla lingua italiana, dal buonsenso, dal rispetto». Il che non basta, ovviamente, a placare l’ira sinistra. Anche ieri scatenati a difesa dell’astrattezza linguistica, a fantasticare una inclusività che al massimo alligna nelle loro teste vuote. In prima linea, l’Uds –l’unione degli studenti, ma solo quelli rossi – che rimprovera a Valditara la fuga dai problemi reali. Come se l’uso corretto della lingua non debba competere al titolare dell’istruzione e del merito. Sulla circolare contro l’uso di quei segni grafici il capo d’accusa dell’Uds contro il ministro è di propaganda: «Il ministro nuovamente combatte contro un mulino a vento, sfruttando l’occasione per reprimere l’autonomia scolastica e scoraggiare iniziative non in linea con le politiche governative», dice Tommaso Martelli, coordinatore nazionale di Uds. Il sindacato ha poi rilanciato su come si immagina un nuovo modello di scuola: «Sentiamo la necessità di una scuola che ci educhi realmente alla pluralità, che ci faccia sentire accolti, e che non lasci indietro nessuno», dichiara Martina Lembo Fazio, esecutivo nazionale dell’organizzazione. «La cosa che ci preoccupa è che, questa circolare, è lo specchio di come l’attuale governo voglia ridurre la scuola pubblica».

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Parole in assoluta libertà, che esulano dal merito della questione: svicolare, insomma, per continuare a fare come ci pare, è il proclama. Scende dalla Tesla e sale in cattedra Elisabetta Piccolotti (Avs), per la quale, nientedimento, Valditara «porta indietro le lancette della storia»: «Asterischi e schwa non sono i problemi della scuola, né lo sono i professori e i presidi che cercano di rendere le aule italiane più inclusive». E poi si capisce dove vuole arrivare: «Il vero problema - prosegue la deputata rossoverde -è che a guidare il ministero c’è un uomo, Valditara, che con ottusa caparbietà cerca di riportare indietro le lancette della storia e che preferisce la Bibbia in classe a serie politiche inclusive contro razzismo, sessismo, abilismo e omofobia. Sarebbe ora che Valditara pensasse piuttosto a introdurre l’educazione affettiva e lasciasse perdere gli asterischi».

E questa che cosa è se non la solita vecchia crociata ideologica? Spettacolare Alessia Morani, calamita del dissenso contro ogni sua affermazione sui social: cala un’autentica mannaia popolare sul suo tweet in materia (lei resta aggrappata alla piattaforma di Elon Musk). Scrive l’ex deputata del Pd: «Le priorità del ministro Valditara sono gli asterischi. Questo è il livello del governo italiano».

Mal gliene incolse, viste quante sue “priorità” le ricordano gli utenti del social. «Veramente dobbiamo perdere tempo a togliere gli asterischi perché in passato sono stati una priorità per il Pd». «No. La priorità è ristabilire i generi naturali, maschio, femmina senza fare a cazzotti con la grammatica». «Le priorità del Pd sono criticare chi è contrario agli asterischi». «Pensa a quali sono le priorità degli imbecilli che li hanno messi... ».

«Le priorità dei piddini sono quelle di criticare il ministro Valditara». «Le vostre priorità invece? Ahh le tendine amovibili nei cimiteri». (Da una performance televisiva dell’onorevole, ndr) E via discorrendo, con centinaia di commenti negativi alla sparata dell’esponente dem. Il che lascia intuire quanto sia lontano il Pd dai cittadini comuni, quelli che hanno ben altri problemi a cui pensare rispetto al wokismo in salsa rossa. Dal Nazareno è partita l’ennesima crociata snob contro la lingua italiana e il ministro Valditara ha dovuto porre rimedio. Loro se la cantano e se la suonano, altro che priorità. Pulizia, semmai.