Tutto fa brodo

Meloni, mafia e Ventotene: il Pd guida l'attacco a tenaglia, "contro chi abbiamo combattuto"

Da Ventotene alla mafia, ogni occasione è buona per la sinistra per attaccare Giorgia Meloni e il governo di centrodestra. Perché secondo l'agenda delle opposizioni, un giorno c'è il rischio dell'onda nera, l'altro della connivenza con le organizzazioni criminali.

"Le mafie sono un nemico dichiarato della nostra democrazia, un'offesa alla dignità della Nazione - ha scritto sui social la premier nella Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie -. Per questo, con assoluta determinazione e fermezza, ribadiamo la nostra condanna ad ogni tipo di mafia e ci impegniamo, ogni giorno, a combatterla". Le parole della Meloni sembrano però cadere nel vuoto, perché da sinistra piovono critiche e accuse.

"Conta la storia, conta sapere chi siamo e chi abbiamo combattuto per avere libertà e democrazia", è il messaggio scelto da Chiara Braga, braccio destro della segretaria Elly Schlein e capogruppo del Pd alla Camera, per celebrare la medesima giornata, promossa dall'associazione Libera. Un riferimento che tiene insieme, appunto, i concetti di Ventotene e di Cosa Nostra. E lo stesso fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, celebra l'unione della lotta politica. 

"L'Italia è un Paese non del tutto libero, il processo di liberazione non è terminato, dove gli avversari di oggi si chiamano corruzione, mafia, diseguaglianze, povertà, abuso di potere. Occorre fermare la deriva etica di un pezzo di mondo che abbandona alla deriva l'umanità più povera e fragile, come i migranti. Noi ci riconosciamo nel Manifesto di Ventotene che porta un soffio di speranza e che ci chiede responsabilità e impegno".

Chiude il cerchio l'immancabile Angelo Bonelli: "La lotta alla Mafia deve essere quotidiana, e Meloni, che oggi afferma che 'va combattuta sempre', dovrebbe essere meno ipocrita. Il suo governo, infatti, sta facendo la guerra ai magistrati, e proprio ieri la destra in Parlamento ha approvato una legge che riduce la durata delle intercettazioni a 45 giorni per reati gravi come omicidio, truffa, estorsione, corruzione e violenze sessuali". Il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs conclude: "Come pensa Meloni di combattere la Mafia se toglie ai magistrati strumenti fondamentali di polizia giudiziaria, come le intercettazioni? Se Nordio ha definito il trojan una 'porcata'? Se ogni giorno il governo delegittima i magistrati? Se Meloni vuole davvero combattere la Mafia, cominci ad abolire i provvedimenti che hanno legato le mani a magistrati e forze dell'ordine".