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Pd ancora in piazza a spese nostre: Bologna-Firenze, dopo i 270mila euro di Roma...

Alessandro Gonzato
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 Roma Capitale, denominazione azzeccatissima, ha speso un capitale di 270mila euro – soldi pubblici fino a prova contraria, attendiamo smentita dal sindaco Gualtieri – per la “manifestazione pacifista” di sabato scorso i cui partecipanti erano divisi su tutto tranne sul “dagli a Trump e alla Meloni”. Bologna e Firenze, anche loro a guida dem, si preparano a non essere da meno, e vediamo quanto sarà l’ammontare. È stato il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, a preannunciare la nuova piazzata, pardon la piazza, che verrà allestita il 5 aprile come controcanto all’altra chiassata, quella del Movimento Cinquestelle, prevista invece a Roma non solo contro il riarmo ma pure contro le bollette, «gli stipendi insufficienti», «un sistema sanitario al collasso» e chi più ne ha più metta. Esibizioni chiamano esibizioni.

Dicevamo del sindaco di Bologna: «È il momento in cui tutti quelli che amano l’Europa e tengono a un’Europa di pace e democratica si devono impegnare e dar da fare. Anche per questo», ecco la notizia, «insieme alla sindaca di Firenze (Sara Funaro, ndr) stiamo pensando di organizzare una manifestazione insieme. Oggi più che mai sentiamo l’urgenza di impegnarci a promuovere e difendere i valori che ci hanno uniti in questi decenni». Sarà un evento congiunto a Bologna, in piazza Nettuno: non è comunque escluso che in futuro sia Firenze a ospitare Bologna. Si va verso una piazza unitaria, ma tutt’altro che unita, ma la domanda resta quella: pagheranno di nuovo i cittadini?

 

 

 

«Visto quanto è emerso a Roma», dice a Libero Matteo Di Benedetto, capogruppo a Bologna della Lega, «chiedo subito al sindaco di chiarire che non un euro dei soldi dei contribuenti verrà utilizzato per organizzare manifestazioni di quel tipo. Si tratta a tutti gli effetti di manifestazioni politiche che portano avanti progetti politici a mio avviso molto discutibili. Ho visto bandiere della pace sventolate per chiedere la guerra e la corsa agli armamenti. Sprecare soldi pubblici sarebbe una scelta grave», va avanti Di Benedetto, «nonché un uso irresponsabile delle risorse pubbliche che sicuramente, nel caso, ci porterà a un esposto alla Corte dei conti, come minimo per danno erariale. Attendiamo a stretto giro chiarimenti da Lepore (a cui la Lega ha presentato un’interrogazione, ndr) il quale è liberissimo di organizzare a titolo personale le manifestazioni politiche che ritiene, ma non deve farlo a spese nostre».

Interviene Paola Scarano, presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia: «Riteniamo che queste manifestazioni siano sterili strumentalizzazioni politiche e di sicuro non servano per rafforzare il prestigio e l’azione dell’Unione Europea. Lepore dovrebbe occuparsi delle reali e crescenti problematiche dei cittadini anziché cercare visibilità nazionale per soddisfare il proprio ego.
«Al Pd», rilancia la toscana Susanna Ceccardi, eurodeputata della Lega, «non bastava farci spendere 800 miliardi per il riarmo. Hanno aggiunto quasi 300mila euro a danno dei romani spacciando per evento istituzionale una manifestazione politica che, a quanto pare, verrà replicata. Guarda caso», aggiunge Ceccardi, «si tratta di due amministrazioni rosse. È l’ennesima mancanza di rispetto per i cittadini e la riprova che perla sinistra la trasparenza vale solo a piazze alterne».

 

 

 

Più moderato nei toni, ma altrettanto deciso nella sostanza, Giovanni Galli, vicepresidente della Lega in Toscana: «Attendiamo di capire cosa faranno le amministrazioni, ma di certo i soldi pubblici vanno spesi per le priorità, ad esempio per opere sul territorio: abbiamo visto cos’è successo pochi giorni fa nella zona Sud di Firenze. Qualcuno, al solito, ha dato la colpa al cambiamento climatico». La capogruppo in municipio di Fdi, Angela Sirello, avverte: «Coi soldi dei privati facciano ciò che vogliono, nel rispetto di tutti, ma qualora il Comune di Firenze aderisse ufficialmente chiederemo subito che tipo di risorse verranno utilizzate».

Nel frattempo Potere al Popolo prepara un’ulteriore piazza, sempre a Bologna, contro i sindaci del Pd e sodali: «Lepore e Funaro organizzano a Bologna la replica di piazza del Popolo, un concentrato di ideologia di suprematismo europeista a sostegno delle politiche di riarmo e difesa comune». Potere al Popolo invita «tutte le realtà politiche e sociali a unirsi e scendere in piazza sabato 5 aprile a Bologna per opporsi a questa vergogna».

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