Porta a Porta, il sondaggio: Ucraina, il clamoroso "no" degli italiani. Cosa svelano le cifre

di Andrea Vallegiovedì 20 marzo 2025
Porta a Porta, il sondaggio: Ucraina, il clamoroso "no" degli italiani. Cosa svelano le cifre
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Italiani contrari all’invio di soldati in Ucraina in caso di tregua e scettici anche sul proseguimento del sostegno militare a Kiev. Ma anche poco convinti delle posizioni di politica internazionale del Pd. Sono questi i principali risultati che emergono dal sondaggio realizzato da Euromedia Research per Porta a Porta. La rilevazione contiene anche le intenzioni di voto degli italiani se si votasse oggi per le elezioni politiche. In cima alla classifica c’è ovviamente Fratelli d’Italia che si attesta al 30%, in crescita dello 0,2% rispetto al 5 marzo scorso. Segue il Pd con il 23,4% in aumento di 0,4 punti percentuali. Crescono pure il Movimento 5 Stelle (+0,1%) all’11,9% e Alleanza Verdi e Sinistra, che si colloca al 5,8%, in aumento dello 0,3%.

Nel centrodestra, va segnalato il sorpasso, dopo diversi mesi di testa a testa, della Lega ai danni di Forza Italia: se si votasse oggi, il Carroccio prenderebbe il 9,3% dei voti, una crescita dello 0,6%, mentre i forzisti si fermano al 9,1%, percentuale invariata sul 5 marzo. Variazioni nulle anche per Azione di Carlo Calenda insieme a “Siamo europei-Renew Europe” (data al 2,8%) e per Italia Viva di Matteo Renzi, che si colloca poco sotto al 2,5%. Stabile anche Noi Moderati di Maurizio Lupi (0,9%), mentre +Europa cala dello 0,3% e si attesta all’1,8%. Ma le vere novità riguardano l’atteggiamento degli italiani nei confronti della guerra. Innanzitutto, solo il 34,9% degli intervistati ritiene che l’aiuto militare all’Ucraina debba essere mantenuto, mentre ben il 51,9% chiede che venga interrotto (il 13,2% non sa o non risponde).

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L’elettorato risulta spaccato nelle stesse proporzioni sull’aumento delle spese militari. Alla domanda sull’aumento delle spese al 2% del Pil, in linea con l’obiettivo previsto dalla Nato, il 30,1% si dice favorevole e il 53,8% contrario (il 16,1% non sa o non risponde). La maggior parte degli intervistati (41,9%) ritiene inoltre che l’accordo tra il presidente americano, Donald Trump, e quello russo, Vladimir Putin, sia lontano, mentre chi lo ritiene vicino è circa un terzo del campione (36,5%; il 21,6% non sa o non risponde). Netta invece la percezione che un accordo tra Trump e Putin sull’Ucraina senza il coinvolgimento dell’Europa sancirebbe il definitivo isolamento dell’Ue: la pensa in questo modo il 53,5% del campione, mentre è in disaccordo il 28,5% (il 18% non sa o non risponde).

Alla domanda se un’intesa tra i due leader sancirebbe un l’isolamento dell’Ucraina, risponde in senso affermativo il 49,3% e in senso negativo il 30,6% (il 20,1% non sa o non risponde). Gli italiani bocciano però anche la coalizione di centrodestra per quanto riguarda la politica internazionale, la gestione della crisi ucraina e il piano di riarmo europeo (che prevede di mobilitare 800 miliardi di euro in quattro anni): solo il 21,9% ritiene che la maggioranza sia coesa, mentre il 56,5% pensa che sia divisa (il 21,6% non sa o non risponde).

Ma ancora peggio va all’opposizione. Del resto, i partiti di sinistra hanno posizioni diammetralmente opposte sui temi più rilevanti: aumento delle spese militari, difesa comune europea e sostegno all’Ucraina. Mentre infatti Calenda e Renzi sono tendenzialmente favorevoli a un incremento della spesa in armamanenti e al piano ReArm Europe, Avs e M5s sono assolutamente contrari. Il Pd invece è ulteriormente spaccato al suo interno. Alla stessa domanda, solo l’11,7% risponde che l’alleanza di centrosinistra appare coesa e unita, mentre ben il 67% la considera divisa (il 21,3% non sa o non risponde).

Vero fiasco per il Pd: soltanto il 14,1% degli intervistati ritiene convincenti le posizioni dei dem sulla politica internazionale e la gestione della crisi ucraina; il 61,2% al considera poco convincente (il 24,7% non sa o non risponde). In questo contesto paga dazio anche la premier Giorgia Meloni. Soltanto il 28,6% del campione considera convincente l’operato e l’azione politica della presidente del Consiglio nella mediazione tra Russia, Ucraina e Usa; il 54,5% pensa invece che non sia convincente (il 16,9% non sa o non risponde). Interessante la posizione degli italiani sull’eventualità di un invio di truppe in Ucraina per assicurare il rispetto di una tregua: soltanto il 20,6% pensa che l’Italia dovrebbe mandare propri soldati, mentre il 61,6% è in disaccordo (il 17,8% non sa o non risponde).

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