Al Senato

Meloni contro Renzi: "Gettare ombre può essere utile per lei, io non la seguo"

"Gettare ombre può essere utile per lei, ma io non la seguo, la sua necessità di vendere il libro non è la mia": la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo ha detto a Matteo Renzi nella replica al Senato sulle comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo. Poi ha aggiunto: "Nessun trionfalismo sulla situazione economica. Non ho la pretesa di risolvere i problemi strutturali" accumulati dal nostro Paese, ma "su alcuni indicatori l'Italia va meglio di altri partner e del passato", E ha precisato che "la manovra correttiva non è nei radar del governo". 

Nel suo intervento, il leader di Italia Viva aveva parlato del caso Paragon: "Gli israeliani ci hanno informato che un software è stato introdotto nel telefonino del direttore di Fanpage, giornalista pubblicista, Francesco Cancellato (sottolineo 'pubblicista' e anche in questo caso l'autorità delegata capisce a cosa mi riferisco). Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, è il direttore della testata che ha fatto uno scoop sui giovani di Fratelli d'Italia. La domanda è semplice, senza violare nessun segreto di Stato: il governo ha chiesto di intercettare, con le intercettazioni preventive, il giornalista Francesco Cancellato, sì o no?". E ancora: "Perché, per la legge n. 124 del 2007, essendo un pubblicista, si può fare, ma per la qualità della democrazia italiana, se è stato messo sotto controllo il giornalista di una testata che ha attaccato il partito di maggioranza relativa, è un problema enorme. Ci risponde sì o no a questa facile domanda?". 

 

 

 

Tra le domande di Renzi a Meloni anche una sul caso Almasri, il generale libico prima arrestato in Italia e poi rimpatriato per questione di sicurezza nazionale: "Un criminale libico, il generale Almasri, uno di quelli al quale la presidente doveva dare la caccia per tutto il globo terracqueo, è stato scarcerato. E' stato il governo a scarcerarlo. Ma la domanda è: lo ha scarcerato perché, come ha detto il ministro Nordio, c'era un cavillo giuridico o perché, come ha detto su Rai1 il portavoce ufficioso del governo, Bruno Vespa, c'era un interesse nazionale?".