l'audizione

Mario Draghi, allarme in Parlamento: "Perché la nostra sicurezza è davvero in pericolo"

Mario Draghi torna in Parlamento. L'ex numero uno della Bce, già presidente del Consiglio, è arrivato a Palazzo Madama per partecipare all'audizione informale davanti alle commissioni Bilancio, Attività produttive e Politiche Ue del Senato e della Camera per presentare il suo Rapporto sul futuro della competitività europea. Il documento, redatto su impulso della Commissione Ue, prevede un piano di investimenti annui per 800 miliardi di euro per l'innovazione, la transizione energetica e la difesa.

Subito Draghi si dice preoccupato dalla minaccia concreta che arriva da Mosca. "La nostra sicurezza - sono le sue parole - è oggi messa in dubbio dal cambiamento nella politica estera del nostro maggior alleato rispetto alla Russia che, con l'invasione dell'Ucraina, ha dimostrato di essere una minaccia concreta per l'Unione Europea". Il riferimento è alla "svolta di Donald Trump". Il motivo è chiaro: "L'Unione Europea ha garantito per decenni ai suoi cittadini pace, prosperità, solidarietà e, insieme all'alleato americano, sicurezza, sovranità e indipendenza. Questi sono i valori costituenti della nostra società europea. Questi valori sono oggi posti in discussione". La nostra prosperità, infatti, "già minacciata dalla bassa crescita per molti anni, si basava su un ordine delle relazioni internazionali e commerciali oggi sconvolto dalle politiche protezionistiche del nostro maggiore partner. I dazi, le tariffe e le altre politiche commerciali che sono state annunciate avranno un forte impatto sulle imprese italiane ed europee". 

Ecco allora che serve al più presto trovare una soluzione che riduca "i costi dell'energia così alti". Costi - prosegue - che "pongono le aziende europee e italiane in perenne svantaggio nei confronti dei concorrenti stranieri" e mettono a rischio "la sopravvivenza di alcuni settori tradizionali dell'economia, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie a elevata crescita". Da qui la necessità di adottare "una seria politica di rilancio della competitività europea deve porsi come primo obiettivo la riduzione delle bollette per imprese e famiglie". Poi la stoccata all'Ue: "Quando la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, mi ha chiesto di redigere un Rapporto sulla Competitività, i ritardi accumulati dall'Unione apparivano già preoccupanti".