Occhio al caffè

Daniele Capezzone e la tragicomica figuraccia di Macron: "Se lo avesse fatto Meloni..."

Eccoci ad Occhio al caffè, la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. "Ci sono oggi gli echi del discorso sullo stato dell'unione pronunciato da Donald Trump l'altra notte. I giornali per ovvie ragioni ci arrivano oggi. Lo fanno con un po' di cronaca e tantissima crisi isterica: Avvenire, Corriere, Foglio, Stampa, Repubblica... tutto uno stracciarsi di vesti e capelli, tra Groenlandia e Ucraina", rimarca il direttore. E ancora: "La sensazione è che si rischi di trasformare tutto in caricatura e di non voler cogliere il punto: sull'Ucraina Trump ha segnato un punto con l'adesione di Volodymyr Zelensky al suo schema. Con i dazi induce Canada e Messico a trattare, certo lo fa col bastone. Ma su alcune partite sarebbe meglio prenderlo sul serio invece che alla lettera", rimarca.

"Oggi è il giorno del consiglio Ue, anche se non è chiaro che forma prenderà. E sui giornali di oggi ha un certo spazio la frase pronunciata da Giancarlo Giorgetti, che ha definito l'ipotesi von der Leyen sul riarmo frettolosa e senza logica", ricorda Capezzone. Quindi il capitolo-Emmanuel Macron, "l'eroe buono dei giornali italiani, anche se si presterebbe a una presa in giro colossale. Ieri ha parlato con toni magniloquenti, quelli di chi vorrebbe guidare il mondo. Peccato che nell'arco della stessa giornata Macron ha fatto una gaffe che a Meloni sarebbe costata due settimane di prese per il cu***". La gaffe in questione è quella su una fantomatica missione negli Stati Uniti del galletto, annunciata e subito smentita.

E ancora sui giornali, "Meloni che ha incontrato i vertici dell'Anm: si sono presentati con la coccarda e hanno detto no alla riforma della giustizia". Infine, "una bomba giudiziaria capitata ieri, quella sul salva-Milano": finisce agli arresti con l'accusa di corruzione uno dirigente comunale che aveva contribuito alla stesura del testo. E il caso scompare: ecco in che pagine lo hanno infognato Corriere, Stampa e Repubblica. Nelle prime 16 pagine che facciamo, direttore? Parliamo male di Trump!", scherza Capezzone. E ora, buona rassegna a tutti...