il messaggio

Giorgia Meloni a XXI Secolo: dalle toghe "toni apocalittici e fuori luogo, disposta a confrontarmi"

Giorgia Meloni ospite della puntata di XXI Secolo, il programma condotto da Francesco Giorgino, in onda lunedì 3 marzo su Rai 1. Qui il premier ha parlato di un "momento non facile, non è facile per nessuno, non è certamente facile per me, quando bene o male ti trovi a prendere delle decisioni che inevitabilmente incideranno sul futuro della tua nazione, dell'Europa, del quadro geopolitico nel suo complesso, certo non è che sono decisioni che si prendono con leggerezza e questa è anche la ragione per la quale sono convinta che questo sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla, nel quale bisogna mantenere la calma, nel quale bisogna cercare di ragionare nel modo più lucido possibile guardando sempre all'obiettivo e alla priorità".

Ospite di Giorgino, la leader di Fratelli d'Italia ha spiegato che "la priorità è sempre difendere l'interesse nazionale italiano e credo che sia nell'interesse nazionale italiano evitare qualsiasi possibile frattura all'interno dell'Occidente perché una divisione, una frattura, divisioni in generale ci renderebbero solamente tutti quanti più deboli". E ancora: "Questa è la ragione per la quale insomma in un momento nel quale ovviamente c'era molta emotività ho chiesto un incontro per parlarsi in modo franco di come si vuole affrontare questa questione specifica, la questione della guerra in Ucraina, ma in generale diciamo le grandi sfide che Europa, Stati Uniti e l'Occidente hanno di fronte".

Proprio per quanto riguarda il conflitto, dopo il duro faccia a faccia Zelensky-Trump, Meloni ha ribadito che "alla fine, al di là di quello che può sembrare, l'obiettivo è un obiettivo condiviso, alla fine tutti condividono lo stesso obiettivo, lo stesso obiettivo" che è quello di "portare pace in Ucraina, portare in Ucraina una pace giusta, portare una pace stabile, duratura, io direi definitiva. Quindi - ha precisato - la questione centrale è come si fa a costruire una pace che preveda tali garanzie di sicurezza per l'Ucraina" per "fare in modo che non possa tornare la guerra e questo serve a tutti, serve all'Ucraina, serve ai paesi europei, particolarmente a quelli che si sentono minacciati giustamente dalla Russia e serve a Donald Trump che è un leader forte e che chiaramente non può permettersi di siglare un accordo che qualcuno domani potrebbe violare". 

 

E non conviene a nessuno neppure "una guerra commerciale, neanche agli Stati Uniti". Dopo di che, ha osservato, "da tempo" e non dall'amministrazione Trump gli Usa pongono il tema di "un surplus commerciale e credo si possa risolvere in maniera positiva piuttosto che avviando una escalation". Questo, ha aggiunto "è uno dei temi che affronterò e in parte ho già affrontato con il presidente Trump e l'Europa affronterà e "sta affrontando con il presidente" Usa, su questo, ha concluso, "farò di tutto" per difendere l'Italia che è una "nazione esportatrice". 

Sulla proposta di invio di soldati europei avanzata dalla Francia e dalla Gran Bretagna, l'Italia ha espresso le sue perplessità, "secondo me è una cosa molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell'efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina. Sicuramente - ha tenuto però a sottolineare - è un momento nel quale tutti coloro che fanno delle proposte stanno facendo una cosa utile nel tentativo di cercare una soluzione".

Sul braccio di ferro con la magistratura, Meloni ha commentato così: "affronterò l'incontro con l'Associazione nazionale magistrati con uno spirito aperto, con grande rispetto. L'ho detto tantissime volte, io ho cominciato a fare politica quando hanno ucciso un giudice, un magistrato. Io ho per la magistratura un rispetto enorme. Questa non è una riforma fatta contro qualcuno, è una riforma secondo me necessaria per far funzionare meglio la giustizia. Penso che i toni apocalittici che in alcuni casi ho sentito siano assolutamente fuori luogo". Da qui la promessa: "Sono disposta a confrontarmi, sono aperta, sono disponibile e penso che possa essere utile riportare il confronto nell'alveo nel quale deve stare, al di là delle posizioni che possono certamente essere differenti". 

Sul premierato il presidente del Consiglio ha parlato di "una riforma che sto facendo perché ritengo che sia utile per chi verrà dopo di noi, penso che sia una riforma necessaria per l'Italia". La riforma "fa fondamentalmente due cose: rimette il potere di scelta nelle mani dei cittadini e a chi viene scelto dai cittadini viene dato il tempo di realizzare la visione che i cittadini hanno chiesto di realizzare". Insomma, il premierato dà "stabilità ai governi" che "oggi è l'elemento di maggiore forza che noi abbiamo in Italia nel quadro internazionale. Ti dà credibilità a livello internazionale, ti dà una visione da realizzare, quindi la possibilità di costruire una strategia per questa nazione, significa strategia industriale, qualsiasi tipo di strategia".

Non manca poi la frecciata agli avversari: "La linea mia è che sto con l'Italia in Europa per l'Occidente e le letture infantili le lascio ad altri perché in questo momento non ce le possiamo permettere. È quello che, ripeto, sto costruendo e quello su cui sto lavorando. Forse in un momento come questo un po' dispiace che si preferisca sempre la polemica fine a se stessa".