Foibe
FdI, ecco come il senatore Menia ha zittito i negazionisti di Bari: caos all'università
Ringhiavano ma senza mordere. Strillavano ma non si capiva niente dal loro gracchiare al microfono. Pensavano di mettergli paura, lui gli ha sorriso. Protagonisti della sceneggiata qualche decina di studenti dell’Istituto Marco Polo di Bari. Vittima designata Roberto Menia, senatore di Fratelli d’Italia, finito in trionfo. Trama: la tragedia delle foibe non va raccontata ai giovani. Roberto Menia sa quanto sia inviso a sinistra il ricordo del martirio imposto dal maresciallo Tito sia sgradito a certa sinistra. E Dio sa quanta fatica ci mise per far approvare il Giorno del Ricordo dal Parlamento. È una missione la sua, ci ha scritto sopra anche libri e l’ultimo “10 febbraio, dalle Foibe all’esodo” lo presentava proprio ai ragazzi di Bari. Il solo annuncio dell’incontro ha scatenato le ire di Osa Bari, una minuscola organizzazione di estrema sinistra che sulla sua pagina Facebook vanta un “mi piace” e tre follower, al punto che poi si è buttata su Instagram per superare il migliaio di seguaci dell’account. No, Menia no, hanno cominciato a sbraitare sui computer annerendo di rabbia le tastiere.
Poi, hanno preso coraggio, hanno radunato i più eroici, si sono finti partigiani a guerra finita da un pezzo, e ieri mattina si sono schierati a mo’ di picchetto d’ordinanza per sbarrare la strada ai soliti “fascisti”, Menia in testa. Gridavano le stesse robe di sempre, “carogne tornate nelle fogne”, e ostruivano l’ingresso. L’esponente di Fdi – tornato giovanissimo – non ha dovuto faticare: gli è bastato fissare lo sguardo del più esagitato ed è tranquillamente entrato nell’istituto dal portone principale mentre quelli continuavano a sbraitare contro il nemico. Salvo poi raccontare di essere stati “minacciati” da lui. Uno contro tutti... L’accoglienza a Menia era stata ovviamente preceduta anche dal solito spettacolo della sua fotografia a testa in giù sui social nelle consuete modalità della sinistra moderna. In questo caso, infante.
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L’assemblea con il parlamentare di FdI è invece durata ben 3 ore, con il racconto della sofferenza vissuta dalle popolazioni giuliano-dalmate (lo stesso Menia è di famiglia istriana) alle quali il dittatore jugoslavo faceva pagare la loro italianità. Storie che si fatica ancora a raccontare ai giovani. E in quelle 3 ore c’è stato anche il tempo di qualche domanda, con una curiosità niente male: gli insorti di cui raccontavamo si sono intrufolati nell’incontro, nella parte alta della struttura che lo ospitava. Una di loro ha chiesto di porre una domanda al senatore. Ok, tocca a lei. E quella: «Lei non ci ha raccontato la verità, che Norma Cossetto era figlia di un gerarca fascista non ce lo ha detto...». Dunque, ha replicato Menia, quella donna, seviziata da decine di slavi e gettata a morte nella foiba, doveva morire perché il padre era fascista? Bandiere ritirate, striscioni arrotolati, fuga dalla scuola e figuraccia enorme della bimba rossa con la sua marmaglia.
È il segno di tempi in cui si pretenderebbe di vietare di conoscere parti rilevanti della nostra storia. Dice Menia: comunque, «La mia missione resta una, la testimonianza di un eccidio di cui, oggi, più di qualcuno ne mette in dubbio l’esistenza. Ancora una volta – ha proseguito Menia - i campioni della democrazia e dei diritti volevano impedirmi di esercitare il principale diritto, la libertà di parola e di espressione. Gesti che qualificano la sinistra italiana, votata alla totale incoerenza». Ma la storia non si ferma con le mani, perché c’è un diritto a ricordare quelle pagine di esodo e foibe che ormai restano scolpite anche da una legge voluta dal Parlamento. Ed è stato lo stesso Capo dello Stato Mattarella, nei giorni scorsi, a ribadire con parole nette la condanna del negazionismo rispetto a quanto accadde sul fronte orientale d’Italia. E non spetta certo a 4 ragazzini di Bari pretendere di mettere il bavaglio a chi avverte il dovere morale di spingere la Nazione a non dimenticare mai il sangue versato per responsabilità del maresciallo Tito.