Tragicomica

Elly Schlein, il preside non la fa entrare a scuola: l'ultima figuraccia

Lorenzo Cafarchio

«Non ci hanno visto arrivare». Era il febbraio di due anni fa quando Elly Schlein parlava della sua vittoria alle primarie del Partito Democratico. Oltre 700 giorni dopo è successo di nuovo. Non l’hanno vista arrivare lasciandola fuori dalle scuole aquilane. Durante la mattina di ieri la Schleinassieme a qualche parlamentare abruzzese e a esponenti locali del suo schieramento - si è presentata a L’Aquila per una visita nelle scuole. Intento? Ispezionare lo stato della sicurezza sismica degli edifici scolastici nella città colpita dal gravissimo terremoto di ormai 16 anni fa. Il tutto comunicato in pompa magna dal Pd. Il tour prevedeva tra le 10 e le 10.30 a Sassa Scalo e Pagliare di Sassa, due frazioni del comune aquilano, l’ispezione presso la scuola primaria e la scuola dell’infanzia intitolate ambedue allo scrittore “Gianni Rodari”.

Arrivati alle porte degli istituti, il dirigente scolastico, Marcello Masci, non ha consentito l’accesso alla pattuglia piddina perché «nessuna richiesta formale è stata avanzata all’Ufficio scolastico regionale per autorizzare il sopralluogo». Ergo: «Vietato l’accesso agli estranei». Lo stesso dirigente, quindi, si è confrontato con la leader del Partito Democratico al di là dei cancelli del modulo a uso scolastico provvisorio nella frazione di Pagliare di Sassa. Una visita pretestuosa che lascia il dubbio attorno all’opportunità politica. Il dato da analizzare è che nelle città abruzzesi a guida centrosinistra come Teramo, lambita dall’attività sismica del 2016 e 2017, Chieti e Sulmona - primo cittadino fino al 30 dicembre 2024, ora il centro abitato è commissariato, era Gianfranco Di Piero, espressione della sinistra cittadina l’indice di vulnerabilità sismica delle scuole è decisamente basso. Proprio a Teramo il consigliere comunale di minoranza Maria Cristina Marroni ha invitato la Schlein per «rendersi conto comparativamente dello stato dei cantieri e dei lavori».

 

 

Due pesi e due misure. Nei giorni scorsi è partita una girandola di inviti perché il sindaco aquilano Pierluigi Biondi ha contattato il capogruppo dem al Senato Francesco Boccia per confrontarsi sul tema, proprio mentre, nel gioco del telefono senza fili, il Partito Democratico chiamava in causa sul fatto gli onorevoli Lucio Malan e Galeazzo Bignami. La storia prosegue da anni, dal tragico sisma del 6 aprile 2009, in una situazione che è andata sbloccandosi solo recentemente. Attraversando anche gli annidi stop per quanto riguarda il piano per l’edilizia scolastica durante le due legislature Conte. Una ricerca di fondi e di approvazioni che è passata attraverso bandi, Pnrr e lo sblocco, avvenuto alla fine dello scorso anno, di 17,5 milioni di euro per intervenire nella zona aquilana come dichiarato dal presidente della Provincia, Angelo Caruso, dopo la seduta del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) che ha approvato una serie di interventi sulle strutture scolastiche inagibili. Opere programmate e approvate dall’amministrazione Biondi a partire dal suo insediamento, nel 2017, che hanno visto ottenere 78 milioni di euro, sui 116 complessivi, stanziati post-emergenza. Il tutto mentre i lavori sono stati conclusi in quattro scuole, altre otto stanno subendo gli interventi del caso e sei edifici scolastici si trovano in fase di progettazione o appalto dei lavori.

A Sassa, una delle sessanta frazioni dell’Aquila, proprio dove la guida dem Elly Schlein è stata in visita, ci informano, era stata pianificata la collocazione di un edificio scolastico su una faglia ancora attiva dall’allora amministrazione di centrosinistra. Biondi raggiunto nel convulso pomeriggio di ieri ha dichiarato: «All’Aquila non servono blitz né “ispezioni” strumentali. L’amministrazione di centrodestra lavora con trasparenza e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: interventi concreti, fondi ottenuti e progetti realizzati. Eppure, la delegazione del Pd ci viene a dare lezioni, ignorando l’invito al confronto ed evitando accuratamente di parlare delle loro responsabilità. Infatti, dal 2009 al 2017 hanno amministrato il comune dell’Aquila, lasciando in eredità criticità e ritardi. Peraltro, meraviglia che il Pd non faccia ispezioni anche negli edifici scolastici delle altre città abruzzesi, amministrate dal centrosinistra. Il blitz del Pd non è certo frutto di un civico spirito di servizio». Critiche anche dalla Lega, col capogruppo in Commissione Istruzione che attacca: «Schlein dovrebbe vergognarsi e tanto. Cercare di fare politica durante le attività didattiche, con i bambini presenti a scuola, è davvero sconcertante».