La Cavaliera
Marina Berlusconi? "Grande lezione politica": chi si schiera con lei da sinistra
L’intervista di Marina Berlusconi al Foglio, in cui ha aperto ai matrimoni gay e a una legge sul fine vita, si è augurata «gradualità» nell’affrontare il tema della cittadinanza e ha messo in guardia dal rischio che Trump «rottami» l’Occidente, ha scosso, trasversalmente, le acque della politica. Naturalmente commenti positivi sono arrivati, innanzitutto, da Forza Italia, per quanto non a valanga. Se Licia Ronzulli, vicepresidente del Senato, ha parlato di una riflessione «lucida, equilibrata, di prospettiva, giustamente attenta ai rischi globali che il nuovo quadro geopolitico rischia di produrre, anche nel mondo economico e finanziario», e Giorgio Mulé ha letto la «visione di Marina Berlusconi» come «la declinazione di un manifesto liberale concreto e di grandissimo respiro», da Forza Italia non sono arrivate molte altre reazioni. Un silenzio figlio del timore che le parole di Marina fossero lette come un controcanto all’attuale ministro degli Esteri e leader di Forza Italia.
A conferma di questo timore, il commento di Alessandro Cattaneo che ha voluto tenere insieme entrambi: «Dobbiamo continuare a scegliere la prospettiva europea e in questo senso condivido l’intervista di oggi di Marina Berlusconi e la lucida analisi di Tajani sul posizionamento internazionale». Solo nel tardo pomeriggio Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Fi, interpellato in Transatlantico, spiegava che «Marina Berlusconi ha fatto una riflessione di altissimo profilo» che, però, «è la posizione che anche Tajani ha esplicitato più volte sul ruolo dell’Europa e sulla necessità che ci sia un confronto vero con gli Stati Uniti sulle questioni fondamentali e più delicate, a partire, appunto, dalle spese militari». Anche nell’opposizione, soprattutto negli ambienti di centro, le parole dell’erede del Cavaliere non sono passate inosservate. «Quello che traccia», ha commentato Raffaella Paita, di Italia Viva, «è il percorso di una destra europea, moderna, liberale, riformista. Del resto, Silvio Berlusconi non ha mai amato Donald Trump». Detto questo, «quello che colpisce è che le parole di Marina vanno in direzione opposta all’operato del governo e suonano un po’ come una sveglia a Antonio Tajani». Per Luigi Marattin, ora nel Gruppo Misto e presidente di Orizzonti Liberali, le riflessioni di Marina hanno «sancito una verità che tanti di noi pensano da tempo: l’offerta politica di cui l’Italia oggi ha bisogno è lontana anni luce sia da questo centrodestra che da questo centrosinistra».
Apprezza l’analisi svolta dalla presidente di Fininvest, Andrea Marcucci, presidente dei Libdem europei. «Da Trump all’Europa fino all’agenda italiana, le proposte della presidente del gruppo Mondadori sono quelle che servono». Osvaldo Napoli, ex azzurro ora in Azione, definisce l’intervista «una grande lezione di politica». E ne sottolinea il coraggio: «Nessuno nel centrodestra ha osato apostrofare le azioni di Trump come quelle di un bullo o del “rottamatore” dell’Occidente: lo fa lei. Nessuno nel centrodestra spenderebbe mai una parola sui matrimoni gay: lo fa Marina Berlusconi. Nessuno nel centrosinistra oserebbe guardare con pragmatismo al tema dell’ambiente o mettere in discussione le follie della cancel culture». E persino dalla sinistra più lontana, Avs, arrivano apprezzamenti: «Sono poche ma esistono nel centrodestra le voci che chiedono una legge sul fine vita, a partire da quelle del presidente Zaia e di Marina Berlusconi», ha commentato la deputata Luana Zanella, augurandosi che «si apra nel centrodestra un dibattito più libero e coraggioso».