i progetti dem

Elly Schlein non si nasconde, vuole la super-patrimoniale europea

Massimo Sanvito

Elly Schlein ha il grande pregio di riuscire a spaventare tutti. Gli italiani in primis, quando ospite del “Caffè della domenica” su Radio 24 spiega che la patrimoniale europea «non è un tabù» perché «sull’abbassare le tasse al ceto medio e sul lavoro siamo tutti d’accordo, tanto che nessuno di noi ha contestato il taglio del cuneo fiscale, poi però la destra scappa quando si appoggia un’idea di tassare i super ricchi vista la volatibilità del capitale». Ma persino ai suoi compagni di partito e di riflesso agli elettori di centrosinistra scatta il campanello d’allarme, quando la segretaria dem dice: «Due anni di segreteria? Mi dicono che sono già la terza più longeva. Puntiamo ad andare avanti ancora a lungo». Suona questa come una minaccia: un Pd appiattito su posizioni radicali e col vizio dell’antifascismo militante ha già ampiamente dimostrato i suoi limiti e perseverare sulla linea Schlein è visto come qualcosa di diabolico dalle parti del Nazareno. Le urne piangono...

A tal proposito Elly ha risposto piccata al sindaco di Milano, Beppe Sala, che ormai da tempo le sta provando tutte per candidarsi a federatore del centrosinistra. Anche bacchettando la deriva sinistra-sinistra della segretaria. «Secondo il sindaco Sala se la sinistra non parla al ceto produttivo continuerà a prendere legnate? Noi in due anni abbiamo ridato un’identità chiara a questo partito ripartendo dai fondamentali che si erano persi, dalla battaglia per la sanità pubblica al salario minimo». Partite ovviamente perse ma questi son dettagli... Nella sua ospitata a Radio 24 Elly ha spaziato su ogni campo. Dall’America («l’attacco del vicepresidente americano Vence all’Ue è grave e inaccettabile: l’Ue che si fonda sui principi fondamentali della democrazia non prende lezioni da un’amministrazione che appena è entrata in carica si è messa a fare una serie di decreti che calpestano i diritti fondamentali delle persone») alla Russia («l’attacco al presidente della repubblica Sergio Mattarella da parte del governo russo è inaccettabile»), passando per la mozione di sfiducia a Daniela Santanchè, «perché parliamo di una ministra che è stata rinviata a giudizio per falso in bilancio ma è indagata anche per truffa ai danni dello Stato». Per il condannato Mimmo Lucano (18 mesi per falso quando era sindaco di Riace ed era diventato un “modello” della sinistra nella gestione degli immigrati), però, nessuna richiesta di mollare la poltrona da europarlamentare (eletto con Avs).

 

 

Infine, parole al (quasi) miele per Giorgia Meloni sull’elezione dei quattro nuovi giudici della Corte costituzionale: «Con Giorgia Meloni ci siamo confrontate sulla Corte costituzionale, è stata una discussione lunga ma sono estremamente soddisfatta dell’esito. C’è stato un voto di grande compattezza sui nuovi quattro giudici costituzionali. Nella grande distanza delle nostre posizioni quando si deve assicurare il buon funzionamento delle istituzioni democratiche si trova una via di dialogo». E sulla presidenza Rai? «Noi non siamo della partita perché non abbiamo partecipato già alla formazione del nuovo cda sulla base di un argomento molto solido: c’è una nuova normativa europea che stabilisce che la governance della Rai deve essere indipendente dalla politica e dai partiti». Solo se governa il centrodestra, s’intende...