La bestilità
Basovizza, l'ignobile sfregio al monumento della foiba. Meloni: "Oltraggio alla Nazione"
"La foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito". Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni commenta così il vile atto di vandalismo perpetrato contro il monumento delle Foibe di Basovizza, in provincia di Trieste.
Nel corso della notte il monumento è stato imbrattato con scritte provocatorie e offensive in vernice rossa, tra cui "Smrt fasizmu, svoboda narodom" (Morte al fascismo, libertà ai popoli) e "Trst je nas" (Trieste è nostra), comparse sul piazzale antistante il monumento a poche ore dal Giorno del Ricordo, che si celebra domani 10 febbraio per commemorare le vittime delle foibe. Le forze dell'ordine, intervenute sul posto per i rilievi, hanno già avviato le indagini, analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza per risalire agli autori del gesto. Squadre di una ditta specializzata sono già al lavoro per rimuovere le scritte.
"Forte indignazione e ferma condanna per questo ignobile gesto, che rappresenta un oltraggio non solo alle vittime delle Foibe, ma anche ai valori di rispetto, memoria e unità che il Giorno del Ricordo intende preservare", sono invece le parole del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. "Simili episodi di intolleranza - continua il titolare del Viminale - non possono essere tollerati. Nessuna ideologia o estremismo potrà mai cancellare la memoria di chi ha sofferto e pagato con la vita il solo fatto di essere italiano. I responsabili di questo atto vergognoso saranno individuati e perseguiti con la massima severità, perché la memoria di chi ha sofferto non può e non deve essere oltraggiata impunemente".
Dal mondo della politica sono decine e decine i commenti indignati da parte soprattutto degli esponenti di Fratelli d'Italia, il partito storicamente più sensibile al dramma delle foibe e dell'esodo dall'Istria e Dalmazia. Il presidente del Senato Ignazio La Russa su Facebook parla di "vile sfregio, un atto inaccettabile, un'offesa alla memoria e al dolore di un'intera comunità alla quale rivolgiamo un forte abbraccio. Vandalizzare in questo modo un luogo simbolo della tragedia delle Foibe e farlo a ridosso del Giorno del Ricordo non è solo una vergognosa provocazione ma un gesto di inaudita gravità che non può e non deve restare impunito. La mia solidarietà, forte e sincera va alle famiglie delle vittime e a coloro che, giorno dopo giorno, continuano a difendere la verità storica di questa immane tragedia dall'odio, l'ignoranza e il negazionismo".
Il capogruppo alla Camera di FdI Galeazzo Bignami lancia un messaggio alle opposizioni, fin qui rimasto quasi del tutto inascoltato: deturpare il monumento di Basovizza, spiega, "significa offendere la memoria di migliaia di uomini, donne e bambini che furono perseguitati e uccisi in nome della follia comunista. Martiri che hanno vissuto il dramma di essere 'esuli in Patria' e la cui storia per troppo tempo è stata volutamente sottaciuto. Mi auguro che giunga una condanna unanime per quanto accaduto questa notte, censurando il clima preoccupante di odio e di divisione che troppo spesso proprio in coincidenza del 10 febbraio tristemente affiora",
Per Paola Frassinetti, sottosegretario all'Istruzione e al Merito, si tratta di un "gesto ignobile". Per il triestino Roberto Menia "insozzare Basovizza è l'abisso della vergogna e dell'odio". Per Forza Italia parla Licia Ronzulli, che definisce quanto accaduto nella notte "un gesto vigliaccio di chi vuole rinnegare la storia". E a sinistra? Tutti muti o giù di lì: arrivano le ovvie condanne da parte di Matteo Renzi, Raffaella Paita, Mariastella Gelmini. Dal Pd, si leva per il momento la voce di Anna Ascani ("Le scritte ignobili comparse alla foiba di Basovizza, proprio nei giorni del ricordo, sono un'offesa alla memoria del nostro Paese, agli esuli e alle loro famiglie. Uno sfregio che merita la più ferma e unanime condanna") e quella dell'ex governatrice Debora Serracchiani: "Basta con questi atti brutali, provocatori e intolleranti. La memoria delle vittime delle foibe deve essere rispettata, i morti si ricordano e si piangono. È particolarmente odioso dover ancora una volta constatare che qualcuno a ridosso del Giorno del Ricordo tenta di speculare e di scavare ancora solchi ideologici. Pochi vandali non rovineranno la solennità della cerimonia di lunedì a Basovizza né incrineranno oggi l'inaugurazione della Capitale europea della cultura a Gorizia-Nova Gorica".