Altro caso contro il governo

Paragon, l'opposizione alza i toni sullo spionaggio

Dopo Almasri, un altro intrigo internazionale infiamma le opposizioni, regalando un nuovo fronte di battaglia e un plot che meriterebbe una serie tv. Parliamo del caso Paragon, dal nome dell’azienda israeliana che ha prodotto il software Graphite, entrato, tramite un bug di WhatsApp, negli smartphone di una novantina di persone in tutto il mondo, tra cui sette italiani (nell’elenco ci sono anche il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato e l’attivista Luca Casarini). Una nota di Palazzo Chigi, mercoledì sera, confermava la violazione segnalata da Meta (proprietaria di WhatsApp) agli utenti interessati, ma ha negato che il governo o l’intelligence abbia mai usato questa applicazione per spiare giornalisti o attivisti ostili al governo. Ha poi chiesto all’Agenzia della Cybersicurezza e al Copasir di far luce sulla vicenda. (...)

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