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FdI, le chat private finite in un libro. "Roba da Unione Sovietica"
Le chat di Fratelli d’Italia pubblicate in un libro del giornalista del Fatto Quotidiano Giacomo Salvini, in uscita oggi, hanno movimentato la giornata politica di ieri. Piccola avvertenza, ma importante. I messaggi violati e pubblicati risalgono al 2018, quando Lega e Fratelli d’Italia non erano alleati. I primi erano all’opposizione del governo gialloverde composto da grillini e dal Carroccio. E’ altrettanto chiaro, però, che alcuni giudizi certo non devono aver fatto piacere ai diretti interessati. Ma è pur vero che quasi sette anni in politica sono una vita intera dove i giudizi cambiano e ricambiano.
Andiamo al sodo. Nelle chat contenute nelle 336 pagine del volume Fratelli di Chat, storia segreta del partito di Giorgia Meloni, per esempio, Matteo Salvini viene definito come «ridicolo», «incapace", «un Renzi di destra». Poi c’è l’attuale sottosegretario di Fdi Giovanbattista Fazzolari, braccio destro della premier che scriveva: «Il ministro bimbominkia colpisce ancora», riferendosi al leader della Lega, dopo che, in visita in Israele, definì «terroristi islamici» i componenti di Hezbollah. Fazzolari minimizza: «Sono battute di diversi anni fa fatte in una chat ristretta, in periodo in cui i rapporti tra Fratelli d’Italia e Lega non erano granché. Gli italiani sanno bene che, con il metodo di pubblicare conversazioni private, estrapolate dal contesto, si salverebbero in pochi e si rovinerebbero perfino i migliori rapporti di amicizia». E aggiunge: «Provo stima e amicizia per Matteo Salvini, è anche grazie a lui che il centrodestra è tornato al governo e sta ottenendo grandi risultati per l’Italia».
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La pubblicazione del libro del giornalista del Fatto, al netto della curiosità, ha però posto un’interrogativo sull’opportunità di pubblicare chat private. A parlarne è lo stesso Fazzolari: «È normale che le conversazioni private di un gruppo parlamentare siano spiate e diffuse? È mai successo prima con altre forze politiche? È questo il modello di democrazia che vogliamo, quello della Stasi di epoca sovietica?». Intanto i big del partito non hanno parlato.
L’ordine di scuderia di Lega e Fratelli d’Italia è quello del silenzio assoluto. Anche perché chi doveva parlare l’aveva fatto a suo tempo. Il libro, infatti, è il frutto di una “fuga di notizie” interna a Fratelli d’Italia che all’epoca fece era l’ottobre scorso - andare su tutte le furie Giorgia Meloni che, ricorderete, si sfogò proprio sulla chat del partito, scrivendo: «Io alla fine mollerò per questo. E l’infamia di pochi alla fine mi costringerà a non avere più rapporti con i gruppi». Anche il sottosegretario con delega all’editoria, Alberto Barachini si chiede «cosa sia realmente di interesse pubblico e cosa non lo sia». Attaccano invece le opposizioni: «Questa è l’Italia oggi - scrive sui social Matteo Renzi -: un Paese che è governato dai bimbominkia e da persone senza onore per loro stessa ammissione. Chi si dimette oggi? Salvini o Fazzolari? O, meglio, tutti e due?».