Fuori i nomi
Anm, il filo che lega le toghe al M5s: ecco chi spunta nell'associazione dei magistrati
Chi sarà il super comunicatore che dovrà curare l’immagine dell’Associazione nazionale magistrati in vista del referendum costituzionale sulla separazione delle carriere una volta che la riforma avrà superato lo scoglio del Parlamento? La decisione di affidarsi ad un “esperto” di comunicazione istituzionale è stata presa nelle scorse settimane dalla giunta esecutiva uscente dell’Anm, presieduta da Giuseppe Santalucia, presidente di sezione in Cassazione, e poi avallata nell’ultima assemblea straordinaria che si è tenuta a dicembre a Roma. Compito del comunicatore dovrà essere quello di far comprendere i rischi ed i pericoli che tale riforma potrebbe comportare. Un tema su cui da giorni si stanno cimentando le toghe, terrorizzando i cittadini e descrivendo scenari apocalittici per la democrazia del Paese.
La decisione di affidarsi ad un comunicatore non è passata inosservata. «I magistrati hanno in mente di condizionare l’opinione pubblica, effettuando ingerenze di natura squisitamente politica», ha dichiarato il presidente dell’Unione delle Camere penali, l’avvocato Francesco Petrelli, in una intervista a Libero. «Io ritengo che chi esercita la giurisdizione debba conservare sempre sobrietà ed equilibrio. Altrimenti si fa un danno a tutti i cittadini», ha aggiunto Petrelli. Il compito, come si può immaginare, non è affatto facile. Questo fine settimana, all'indomani della decisione della Procura di Roma di iscrivere mezzo governo nel registro degli indagati per il caso Almastri e, soprattuto, di quella di non convalidare il trattenimento di 43 migranti provenienti dall’Egitto e dal Bangladesh nei centri in Albania, i canali social dell’Anm sono stati tempestati di commenti di cittadini indignati per quanto stava accadendo.
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A far scattare l’assalto era stato questo post delle ore 16.32 di venerdì su X: «Nelle scorse ore la presidente del Consiglio ha attaccato duramente la magistratura. Parole e toni che ci preoccupano». Un post che si è subito trasformato in boomerang comunicativo con moltissime critiche, anche feroci, nei confronti della magistratura. «Siete semplicemente vomitevoli», ha scritto Michele Pantaleo. «Palamara lo avete cacciato invece di riformare la magistratura. Siete veramente incredibili, sono i cittadini ad avere paura di voi. Siete intoccabili. Aveva ragione Pannella 40 anni fa quando chiedeva la punibilità dei giudici che palesemente sbagliano! Siete personaggi biechi», aveva aggiunto Pierluigi Angelucci. «Mi fate letteralmente pena. Non ho nessuna fiducia in voi e a quanto pare anche una grande parte della popolazione pensa lo stesso», il commento di Marco Minicucci. Pochissimi invece i commenti favorevoli alle toghe.
La scelta del comunicatore o anche di una agenzia di comunicazione spetterà comunque alla prossima giunta esecutiva dell'Anm il cui insediamento è previsto per il prossimo 8 febbraio. Magistratura democratica ha già fatto sapere che c’è bisogno di un «cambio di rotta». Per quella data dovrà essere votato il nuovo presidente ed il nuovo segretario generale. Quello che non sarà un problema è il budget. L’Anm, infatti, non ha problemi di liquidità potendo contare su circa 4 milioni di euro in cassa, frutto delle contribuzioni mensili delle oltre 8.000 toghe iscritte all’Associazione. Lo scorso anno, per avere maggiore visibilità sui media, l’Anm aveva rinnovato il suo ufficio stampa, puntando su professionisti che avevano lavorato per il Movimento cinque stelle. La scelta del nuovo responsabile dell’ufficio stampa era caduta su Carlo Passarello, palermitano, classe 1987, laureato in Studi storici e geografici alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo.
Nella scorsa legislatura era stato il portavoce del presidente della Camera dei deputati, il grillino Roberto Fico. Per i social le toghe avevano deciso di affidarsi a Giole Brandi. Altro professionista legato ai pentastellati per aver lavorato al Ministero della giustizia con Alfonso Bonafede ed in precedenza presso i gruppi di Camera e Senato del M5s proprio come responsabile dei profili social. Per scegliere entrambi le toghe avevano diramato un interpello. Circa il comunicatore, va detto, la scelta non sarà affatto facile. La fiducia nella magistratura è ai minimi termini e la riforma della separazione delle carriera, appoggiata da tutta la maggioranza e da settori dell’opposizione come Italia viva, Azione, +Europa, i Radicali, è attualmente gradita dalla gran parte degli italiani. Ci vorrebbe Casaleggio.