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Delmastro, l'ex capo del Dap: "Nessuna rivelazione di segreto d'ufficio", franano le balle di sinistra
Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, può sbeffeggiare la sinistra complottista: non ci fu nessuna rivelazione del segreto d’ufficio sul caso Cospito, l’anarchico condannato a quasi 10 anni di carcere per aver gambizzato Roberto Adinolfi, dirigente Ansaldo, e autore di uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni di detenzione del regime 41-bis.
Lo sostiene l’ex-capo del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), Francesco Basentini, ora pubblico ministero a Roma: “Se il ministro ha conferito una delega a un soggetto che può essere un sottosegretario, quel soggetto è abilitato, secondo il mio punto di vista, a conoscere il contenuto degli atti a limitata divulgazione. La situazione di gestione di protocolli degli atti presentava dal mio punto di vista delle criticità evidenti. Il rischio era che chiunque al Dap, attraverso il protocollo informatico ‘Calliope’ del dipartimento per la circolazione degli atti, ne venisse a conoscenza. Per quello intervenni con un ordine di servizio sulla limitata divulgazione. Constatai che alcune notizie che dovevano essere segnalate a me venivano veicolate alla stampa. L’obiettivo – ha aggiunto – era quindi fare in modo che dai nostri uffici venissero a conoscenza di determinati atti solo chi ne aveva diritto”.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia a Montecitorio, Galeazzo Bignami, commenta così questa testimonianza: “Le parole in tribunale confermano l’infondatezza delle accuse rivolte ad Andrea Delmastro. Oggi, infatti, l’ex capo del Dap Francesco Basentini ha precisato che l’ordine di ‘limitata divulgazione’ riguardava esclusivamente gli uffici del Dap e non il ministero della Giustizia, come invece era stato erroneamente sostenuto. Questa precisazione dimostra che il sottosegretario Delmastro non ha mai violato alcun limite nella gestione degli atti legati al caso Cospito”. Anche Augusta Montaruli, deputata di FdI, sottolinea la correttezza di Delmastro. “Lo abbiamo sempre sostenuto. Ora, con il proseguire delle udienze, emerge con ancora maggiore chiarezza la correttezza del suo operato. Ci auguriamo che questa vicenda si concluda al più presto. E si possa porre fine a una polemica costruita su basi inesistenti e restituendo a Delmastro il pieno riconoscimento della sua integrità istituzionale”.