Parlano le cifre
Giorgia Meloni regina dei social: 250mila seguaci in più a gennaio
Giorgia Meloni sale sui sociale guadagna nel mese di gennaio quasi 250mila nuovi seguaci sulle piattaforme digitali, sommando Tiktok, Istagram, Facebook e Youtube. Se si conta anche Linkedin, si sfora cifra 275mila. Con lei, crescono anche i due vicepremier, il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, e quello della Lega, Matteo Salvini. Viceversa, Elly Schlein boccheggia e pare aver smarrito la propria carica comunicativa, incapace di catturare nuovo pubblico. Lo certifica l’agenzia di comunicazione Arcadia, che mensilmente monitora gli andamenti e le capacita di interazione in rete dei leader politici. E’ un segnale della popolarità crescente del presidente del consiglio e della prima linea del governo.
I dati sono precedenti alla notizia dell’indagine per favoreggiamento e peculato - a carico proprio di Giorgia Meloni nonché del sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano e dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi - in merito al rimpatrio del capo della polizia giudiziaria libica, Al Masri. Questa potrebbe essere un’ulteriore buona novella. La mossa della Procura di Roma infatti ha indignato l’elettorato di centrodestra, lasciato perplesso quello più neutrale e scaldato i cuori solo dei fan più accesi della sinistra, quella che fa riferimento ai capi-tribù Giuseppe Conte ed Elly Schlein, per intendersi. Insomma, ha radicalizzato le posizioni e spostato chi sta in mezzo un po’ più verso la maggioranza.
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Pertanto, seppure non ancora rilevabile a livello demoscopico, è percepibile nell’aria che la mossa della magistratura abbia aumentato la popolarità del presidente del Consiglio. Questo anche grazie al video, diffuso non a caso sui suoi social, con cui Meloni si è difesa pubblicamente, ben diverso da quelli in cui i leader di M5S e del Pd si sono limitati a dare della bugiarda a lei e del torturatore al dirigente del governo di Tripoli liberato, come se, fermato lui, il suo posto a capo della carceri libiche sarebbe stato preso da San Francesco.
Da segnalare, oltre alla performance del premier, che batte tutti nell’incremento relativo a ogni singola piattaforma, quella di Salvini, primo nei like, i giudizi d’apprezzamento del pubblico ai singoli interventi, e quella di Tajani, primo nel gradimento generale, a conferma che è il leader più trasversale del centrodestra. I social riflettono dunque uno stato di salute generale della maggioranza. Curioso come nelle file dell’opposizione i leader più apprezzati siano quelli più lontani alla segretaria dem, ovverosia Carlo Calenda - è lui che suscita il maggior sentimento positivo - e Matteo Renzi, che ha un gradimento pari a quello di Nicola Fratoianni, il competitor a sinistra di Elly.
Da segnalare che la segretaria del Pd non rientra nelle prime dieci posizioni, a livello di incremento di seguaci, in nessuna delle quattro piattaforme social esaminate. Maluccio anche Giuseppe Conte, che su internet raccoglie meno menzioni e minore apprezzamento dell’ex rottamatore fiorentino e, naturalmente di Schlein, prima a sinistra in questa voce ma ampiamente dietro al tridente di centrodestra. La lezione che si può trarre dall’analisi di Arcadia è che l’opposizione sta perdendo il contatto con l’elettorato, i suoi argomenti e le sue polemiche non intercettano l’interesse degli utenti. Un fenomeno opposto a quello che capita solitamente in politica, dove, come dimostrano i casi di Cinque Stelle prima e della Lega e di Fratelli d’Italia dopo, sono le forze non al governo incrementare il consenso sui social.
Invece attualmente i dati delle piattaforme digitali confermano la peculiarità dell’esecutivo Meloni e del premier in particolare che, pur al potere da oltre due anni, conservano indici di gradimento elevati. Fratelli d’Italia, secondo gli ultimi sondaggi è infatti quasi cinque punti più alto del 26% ottenuto alle ultime Politiche e per la prima volta dal 2023 nella media ponderata torna sopra il 30%. Forza Italia è ben oltre un punto sopra l’8% del 2022 e anche il partito di Salvini fa registrare un piccolo incremento, sfiorando il 9%. Il dato dei social riflette anche il fatto che il centrodestra riesce a parlare con le nuove generazioni più facilmente che in passato ed è la riprova che buona parte del consenso Pd risiede ormai nel voto conservativo e d’abitudine, di quello zoccolo duro che non ha mai cambiato schieramento.
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