Il caso
Daniela Santanchè e le dimissioni, La Russa: "Anche questo un elemento da valutare"
"Io credo che Daniela, quando ha detto che avrebbe valutato, può darsi che valuti anche su questo, però non l'ho sentita. Certamente anche quello è un elemento di valutazione": il presidente del Senato Ignazio La Russa lo ha detto a proposito della ministra del Turismo Daniela Santanchè e della decisione della Cassazione di lasciare a Milano il procedimento in cui la ministra e altre due persone sono accusate di truffa ai danni dell'Inps in un filone dell'inchiesta su Visibilia.
La suprema corte, in particolare, ha rigettato la questione di competenza territoriale in favore di Roma sollevata dalla difesa. L'udienza preliminare riprende il prossimo 26 marzo davanti al gup milanese. Oltre alla ministra, rischiano il processo anche il compagno dell'esponente di FdI Dimitri Kunz D'Asburgo e Paolo Giuseppe Concordia, responsabile delle tesorerie del gruppo Visibilia, e le due società Visibilia Concessionaria srl e Visibilia Editore spa. "A noi avvocati non è ancora stato comunicato nulla - ha affermato il legale di Santanchè, Nicolò Pelanda - e ci era stato assicurato in tutti i modi (compreso dalla Corte) che la notizia non sarebbe stata passata ai giornali prima di essere comunicata a noi. È vergognoso".
Sulla possibilità di una mozione di sfiducia nei confronti di Santanchè, invece, il presidente del Senato ha detto: "Le mozioni di sfiducia rafforzano lo sfiduciato quando sono individuali. Questa è la storia del passato, quindi non è quello credo l'elemento di valutazione”. Nell'indagine risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate, che sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore senza saperlo, dunque continuando a lavorare. L'accusa è che così sia stato creato un "danno" di oltre 126 mila euro versati dall'Inps. Da tutte le accuse la senatrice di Fratelli d'Italia si era difesa in Parlamento nei mesi scorsi.