Compagni di lotta

Maurizio Landini e toghe rosse, il nuovo partito: cosa sta succedendo

Con il Pd, il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra lestissimi a sposare le tesi dell'Anm sull'avviso di garanzia contro Giorgia Meloni e mezzo governo, all'appello mancava solo Maurizio Landini. Ed eccolo, il segretario della Cgil, pronto ad aggiungere le sue forze al partito delle toghe. 

L'occasione, almeno nominalmente, è lo sciopero indetto dai magistrati per il prossimo 27 febbraio (perché tra sindacalisti ci si aiuta, sempre) ma è chiaro che la sintonia totale nel centrosinistra potrà far fiorire un'alleanza stabile in chiave anti-centrodestra.

 

 

 

Come sottolinea il Tempo, la Cgil ha approvato un ordine del giorno che rappresenta "un vero e proprio atto di fede alle tesi" dell'Associazione nazionale magistrati sulla separazione delle carriere e la riforma della giustizia. Una battaglia, questa, che come pensano in molti (compreso il leader di Forza Italia Antonio Tajani) potrebbe far leggere l'indagine romana "come una ripicca".

 

 

 

Secondo la Cgil, la riforma approvata in prima lettura alla Camera lo scorso 16 gennaio è "sbagliata e pericolosa" e sarebbe "evidente che l’obiettivo ultimo, e malcelato, sia quello di ledere l’indipendenza di magistrati e magistrati, necessaria a garantire il principio costituzionale dell’uguaglianza di cittadine e cittadini di fronte alla legge". E ancora: "Questa riforma conferma ancora una volta l’intollerabile insofferenza del Governo per i delicati assetti e per l’equilibrio dei poteri costituzionali". Secondo Landini e compagni "c’è un disegno unitario che parte dall’elezione diretta del capo dell’esecutivo che stravolge la forma di governo, e che continua con la rottura dell’unità del Paese, attraverso la cosiddetta autonomia differenziata (...) Il cerchio si chiude con le modifiche all’assetto della magistratura, ennesimo tentativo di stravolgimento dell’equilibrio tra i poteri".