Arabia

Giorgia Meloni, i 10 miliardi di contratti che fanno rosicare la sinistra: i dettagli del "Patto della tenda"

Benedetta Vitetta

Giorgia d’Arabia torna in Italia con in tasca accordi per ben 10 miliardi di dollari. La missione di due giorni del premier Meloni è, infatti, servita a rafforzare la cooperazione tra i due Paesi. Tanto che ieri si è firmato un qualcosa di molto più impegnativo rispetto a una semplice cooperazione tra nazioni, un partneriato strategico. «Questo è l’inizio di una nuova era nella nostra cooperazione. C’è spazio per fare di più e questo è un primo passo» ha sottolineato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ad Al-Ula, nel suo intervento alla Tavola rotonda di alto livello Italia-Arabia Saudita dove ha incontrato il principe ereditario nonchè primo ministro dell’Arabia Saudita, Mohammad bin Salman.

Il valore complessivo degli accordi firmati nelle ultime ore tra Italia e Arabia Saudita, in quello che probabilmente passerà alla storia come “l’accordo sotto la tenda” è «di circa 10 miliardi di dollari» ha precisato nella conferenza stampa il premier aggiungendo che «questi numeri danno l’idea del nostro impegno anche per il futuro» ha detto Meloni che, tra i settori coinvolti negli accordi, ha citato le infrastrutture, la difesa, l’energia, il turismo e pure la difesa dei beni culturali. «Questo forum dimostra concretamente come tutti siamo consapevoli che i rapporti tra i sistemi finanziari di Italia e Arabia Saudita hanno un ampio margine di crescita. Si tratta di un interesse comune per fare un salto qualitativo» ha dichiarato Meloni. I rapporti economici tra i Paesi sono senza ombra di dubbio positivi. L’Italia, infatti, è il settimo fornitore dell’Arabia Saudita. In più, nel 2024 c’è stato un incremento rispetto all’anno precedente: l’export, infatti, è cresciuto di oltre il 26% rispetto allo stesso periodo del 2023.

 

 

 

Cifre importanti ma con ancora- per la premier- «un enorme potenziale inespresso. Questo lo considero significativo ma anche migliorabile. C’è, dunque un potenziale enorme nella nostra cooperazione, il mio desiderio è che questo possa aprire una fase completamente nuova nel nostro partenariato. I nostri rapporti sono stati innalzati a partenariato strategico, c’è differenza tra vendere e comprare qualcosa e cooperare. Cooperare significa ragionare, confrontarsi su quali sono le differenze ed essere capaci di ascoltare ed essere ascoltati» ha dichiarato Meloni che ha poi affermato «ora abbiamo il dialogo tra noi è più franco e intenso e il dialogo svilupperà. Per questo siamo qui oggi». Non è quindi un caso che questo percorso avviato con questi due giorni di visita porterà, già nei prossimi mesi, all’organizzazione di un business forum settoriale e all’avvio di un processo per definire un piano d’azione con priorità condivise. «Siamo tutti consapevoli che la relazione tra i sistemi economici italiano e saudita ha molti margini di crescita» ha precisato il premier con soddisfazione. Uno dei momenti più importanti della due giorni di missioni è stato di certo la Tavola rotonda di alto livello che ha visto la partecipazione di soggetti pubblici (leggasi Cassa Depositi e Prestiti e Sace, ndr) e imprese private, tra cui Fincantieri, Leonardo, Snam, Pirelli e Gewiss.

Fincantieri ha siglato «accordi che prevede una collaborazione sia di natura strategica, tecnologica, come per esempio col Kaust, che è il centro di ricerca ed è a tutti gli effetti una facoltà di ingegneria e tecnologia. E anche un accordo di collaborazione industriale per allargare al civile l’interesse a condividere know-how nella costruzione di navi«. Così ieri l’amministratore delegato e dg di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, ha illustrato gli accordi siglati e ha poi sottolineato di «essere entrati ne Paese costituendo una società lo scorso anno con una verticale specifica sul militare, sulle opportunità nel settore navale militare. Ma possiamo essere un partner che s’allarga sulle adiacenze civili e s’appesantisce sulle collaborazioni tecnologiche. Quindi» ha aggiunto, «la cantieristica oggi è geopolitica da una parte, ma è anche tecnologica perché la nave è un oggetto sempre più complesso: oltre la parte navalmeccanica c’è anche tanto di sistemi di automazione, cyber security dominio digitale e su questo Fincantieri è un partner largo, perché possiamo lavorare anche sul civile, e lungo perché possiamo verticalizzare per esempio sulla tecnologia».

Una visita di successo pure per il numero uno di Leonardo, Roberto Cingolani, per cui «l’ingresso dei sauditi in Global Combat Air Programme (Gcap)- il progetto multinazionale di Giappone, Italia e Uk per sviluppare i caccia multiruolo di VI generazione - è un’ipotesi concreta. Del resto» ha detto il top manager, «l’ingresso dei sauditi rappresenterebbe vantaggi enormi anche per il Gcap, perché quest’area geografica del pianeta è un mercato molto importante. Ora bisogna farla. È molto concreta e la stiamo trattando».

C’è poi il MoU siglato tra Acwa Power, società quotata alla Borsa dell’Arabia Saudita, colosso della desalinizzazione dell'acqua e attiva nel settore dell’idrogeno verde, e Snam per esplorare la collaborazione e gli investimenti congiunti finalizzati alla creazione di una catena di fornitura di idrogeno verde in Europa. Nel frattempo il gruppo Pirelli aprirà una fabbrica che partirà nel II trimestre dell’anno. «Il sito, a regime, produrrà 3 milioni e mezzo di pneumatici, di cui circa un milione e mezzo marca Pirelli e il resto con un brand locale» ha spiegato il vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, parlando dello stabilimento in jv in Arabia Saudita. La Bergamasca Gewiss investirà 20 milioni in mobilità elettrica.

 

 

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Come detto, il valore degli accordi firmati tocca i 10 miliardi di dollari e investono molti campi in cui ampliare la cooperazione. Tra questi Meloni cita le infrastrutture, la cooperazione energetica, l'innovazione, la difesa, la ricerca scientifica, l'agroalimentare, ma anche lo sport, lo spettacolo, il turismo, la valorizzazione del patrimonio storico e culturale. «Anche sul Piano Mattei» ha assicurato la premier, «Italia e Arabia Saudita possono lavorare bene insieme perchè il rapporto con l’Africa è molto importante per entrambi».