Toh, che caso
Beppe Grillo si fa rinnovare per 10 anni la concessione della spiaggia
Un’assegnazione diretta, per dieci anni, del tratto di arenile adiacente Villa Corallina, la proprietà di Beppe Grillo a Marina di Bibbona, in provincia di Livorno. Con la delibera numero 170 dello scorso 12 dicembre, la giunta del Comune toscano ha rinnovato la «concessione demaniale n. 14/05 intestata» all’ex garante del Movimento 5 Stelle. Concessione identificata con la sigla “Cdm-7”. Tipologia della concessione: «Arenile privato». Motivazione dell’atto: «La protezione della duna e della vegetazione dunale». Motivazione in nome della quale Grillo era già in possesso della concessione, prossima però alla scadenza. Da qui il nuovo affidamento, che poi il successivo 30 dicembre si è concretizzato nel rilascio della concessione al fondatore del M5S. Insorge Forza Italia. «Grillo di nome, marchese del Grillo di fatto: per le sue abluzioni concessione decennale, per chi lavora sul mare un calcio nelle terga», attacca Maurizio Gasparri, capogruppo azzurro al Senato.
«PROTEZIONE DELLA DUNA»
Un passo indietro. Al 12 dicembre 2024. Quando la giunta comunale di Bibbona si riunisce per decidere sulle «concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative e sportive interessanti il Comune di Bibbona». Bisogna pensare per tempo all’estate del 2025. Così per «garantire il corretto svolgimento» della stagione balneare 2025, la giunta prolunga fino al 31 dicembre di quest’anno «l’efficacia delle concessioni demaniali» relative a 14 strutture di carattere ricettivo.
Scorrendo il documento del Comune di Bibbona, però, si scopre che nell’elenco delle concessioni da rinnovare c’è anche il tratto di «arenile privato» finora affidato a Grillo, là dove sorge Villa Corallina, spesso sede degli incontri politici del fondatore del Movimento e set anche dell’ultimo video anti-Giuseppe Conte postato sui social dall’“Elevato”. A questo proposito i quattro componenti della giunta - il sindaco Massimo Fedeli, il vice Cristoforo Enzo Mobilia e gli assessori Manuela Pacchini e Giada Serino (assente il collega Enzo Mulè) - ritengono validi e «fondati» i «motivi per procedere ad affidare direttamente» ancora al comico genovese «la suddetta concessione demaniale marittima (...) una volta spirato il termine di validità della concessione medesima». Per la durata, appunto, di dieci anni. Delibera approvata all’unanimità dei presenti.
La vicenda non sfugge alla deputata toscana di Forza Italia Chiara Tenerini. Che definisce «sconcertante» la decisione del Comune di Bibbona di rinnovare «automaticamente» la concessione demaniale di Grillo. «Questa decisione è stata giustificata sostenendo che si tratta di una concessione ad uso privato, quando invece è evidente che la villa in questione è pubblicizzata su piattaforme come Booking per affitti a prezzi elevati».
FI: «CHIAREZZA IMMEDIATA»
E qui entrano in gioco altri due elementi: il paragone con il trattamento riservato ai titolari delle concessioni demaniali dal M5S - basti pensare a questa affermazione del senatore Marco Croatti a proposito della mancata liberalizzazione del settore: «Chiediamo di liberare le potenzialità e le risorse del comparto balneare partendo immediatamente con le gare per le assegnazioni delle concessioni» - e il fatto che Villa Corallina in passato sia stata messa sul mercato da Grillo. In rete si trovano ancora le cronache sul prezzo richiesto dal comico per l’affitto di otto camere da letto (quattro matrimoniali e quattro doppie), sette bagni, piscina da 11 metri e parco privato di cinque ettari con accesso diretto al mare: 61.600 euro per averla dal 6 al 31 agosto 2022.
«Inaccettabile che si continuino a premiare situazioni come questa, mentre le imprese che investono per creare lavoro e occupazione vengono penalizzate», aggiunge Tenerini, che poi a nome del suo partito chiede «immediata chiarezza» sulla vicenda. Alla parlamentare toscana dà manforte Gasparri, che butta giù una nota per denunciare la doppia morale di Grillo: «Mentre i suoi seguaci vogliono gare e bandi per massacrare le piccole imprese balneari per lo più familiari il loro già “padrone” ottiene spiagge in concessione per sollazzarsi a piacimento».
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