Dem in tilt

Pina Picierno dà una lezione al Pd: "Via il simbolo del comunismo? Ecco come avrei votato"

Acque agitate nel Pd dopo il voto sulla risoluzione del Parlamento  Ue contro l'uso dei simboli del nazismo e del comunismo. La vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picierno (Pd, gruppo S&D) "per motivi di salute" è stata assente dalla plenaria terminata oggi a Strasburgo, "ma il mio voto" sulla risoluzione contro la disinformazione russa "sarebbe stato in linea con quello di S&D". Gli eurodeputati del Pd non hanno partecipato al voto, a causa di un passaggio della risoluzione in cui si chiede all’Ue di vietare l’uso di simboli nazionalsocialisti e anche "comunisti sovietici".

La Federazione Russa, aggiunge Picierno, "nel corso di questi anni ha sviluppato un piano di falsificazione storica di matrice imperialista, volto al giustificare col mito della Grande Russia le proprie aggressioni ai Paesi della galassia ex-sovietica e in ultimo all’Ucraina, una falsificazione che è alla base della campagne di disinformazione che invadono le nostre democrazie e che vorrebbero un’Europa complice ed asservita al disegno egemonico del Cremlino". 

 

 

"Il contenuto della risoluzione approvata oggi - prosegue - è, a mio avviso, centrale, perché per la prima volta si affronta in modo sistematico il substrato culturale nel quale la propaganda putiniana viene divulgata, tramite una saldatura culturale e politica preoccupante che unisce radici totalitarie e autocrazie. La scelta del gruppo S&D di sottolineare l’importanza e il valore che la propaganda ha in questo conflitto è molto importante perché ricorda come il contrasto alla guerra informativa ed ibrida sia un tassello fondamentale per la salvaguardia delle nostre democrazie".