Ancora lui
Romano Prodi, fango contro Meloni: "Obbedienza totale a Trump, cosa le riserva il futuro"
Già, Romano Prodi è tornato. Di prepotenza. Ancora lui, a tirare i fili a sinistra. E il giorno successivo all'Inauguration Day di Donald Trump, eccolo sparacchiare ad alzo zero contro il tycoon, contro Elon Musk e ovviamente contro Giorgia Meloni, il bersaglio grosso.
L'ex premier dice la sua a SkyTg24, dove contro Meloni usa parole pesantissime, cariche di risentimento e pregiudizio. "È un successo a breve della Meloni, del resto Trump ha invitato solo i governi di estrema destra, che gli obbediscono in modo totale. Ma gli altri non c'erano...". Già, la leader di Fratelli d'Italia dipinta come un leader al servizio di Trump e Musk: l'ultimo ritornello recitato in modo quasi unanime dal fronte progressista, sempre più a corto di argomenti.
E ancora, su Trump: "Dal suo punto di vista ha fatto benissimo, sta giocando la carta anti-Ue di aderire al rapporto bilaterale Stati Uniti-Italia quindi assume un ruolo unico. Sotto questo aspetto benissimo, ma le va bene per il futuro? È un gioco al presente. Perché con un minimo di azione Ue il suo ruolo viene fortemente ridimensionato. Io credo che accanto a questo si creerà una forte tensioni con le Istituzioni Ue a meno che l'Ue non voglia autodistruggersi lasciando ad un solo Paese il rapporto con gli Usa, e come se l' Ue delegasse solo all'Italia la politica estera europea. L'accoppiata Meloni-Milei, Musk fa il saluto romano vanno bene un giorno ma poi quando si ricompongono gli interessi queste strane armonie si scompongono", filosofeggia e profetizza Prodi.
Interpellato sul rapporto tra il presidente degli Stati Uniti e su mister Tesla, Prodi aggiunge: "Ma perché Trump dovrebbe liberarsi di Musk? Hanno fatto una strategia parallela che uno aiutava l'altro, può darsi anche che litighino, ma ditemi una sola ragione per cui dovrebbero farlo. Musk è riuscito con la sua forza a portare tutto l'establishment finanziario con Trump. Ha aggiunto alla campagna elettorale di Trump il sogno americano e Trump gli ha dato il massimo potere possibile per una persona di affari. Per ora la sinergia è perfetta, mi sono chiesto come mai tutti scommettono sulla lite tra i due che può anche esserci ma non è razionale in questo momento", chiosa.
Quindi, l'ormai consueto allarme sulla democrazia a rischio: "Ho seguito con molta attenzione il discorso di Trump, è un cambiamento globale del mondo, mai avrei pensato che la democrazia fosse messa a rischio dagli Usa". Secondo l'ex premier siamo di fronte a un discorso "aggressivo, da Panama ai dazi, ai migranti, al Messico, è un discorso imperiale", chiosa Prodi tratteggiando scenari estremi, catastrofici. Infine, la stoccata alla Ue: rispetto alle parole di Trump, spiega, "mi ha colpito molto come la prima reazione di Bruxelles sia stata giustamente quella di sottolineare l'amicizia" con gli Usa "ma si poteva anche dire che c'è qualche preoccupazione", conclude Prodi.