Rosicare

Giorgia Meloni da Trump, la sinistra italiana impazzisce: "La fregatura è pronta", "l'Europa può sparire"

Le opposizioni si scaldano. Di fronte alla notizia della presenza di Giorgia Meloni alla cerimonia di insediamento di Donald Trump, esponenti di tutte le sinistre si uniscono. È il caso di Matteo Renzi, Nicola FratoianniNicola Zingaretti. Ad aprire le danze è il leader di Italia Viva: "Inizia il secondo mandato di Donald Trump alla Casa Bianca. Molti si lanciano in previsioni sull'operato del presidente. Io credo che l'unica previsione possibile sia scommettere sulla… imprevedibilità di Trump. Lo abbiamo già visto nel mandato 2017-21: Trump è un pragmatico. Se lo ritiene utile o necessario dialoga persino con la Corea del Nord. Fa quello che ritiene utile senza preoccuparsi molto delle conseguenze geopolitiche o delle tradizioni diplomatiche: il suo stile, che scandalizza tanti, è la sua forza rispetto all'elettorato che lo ha riportato a Washington". Insomma, nella sua enews l'ex premier si lascia andare all'allarmismo gratuito.

"Spero, fortemente spero - prosegue Renzi -, che il 2025 segni la fine delle ostilità in Ucraina. Continuiamo a chiedere la pace giusta, sapendo che non è un obiettivo facile da raggiungere e che intanto una tregua sarebbe un buon punto di partenza. Una tregua è per definizione carica di insidie come dimostrato anche nel caso della Terra Santa, ma è un passo necessario e fondamentale. Trump potrebbe dare un'accelerazione alla stabilità geopolitica. Ma potrebbe anche cancellare del tutto l'Europa dal proprio raggio d'azione, specie se i Paesi del Vecchio Continente non accettassero il principio di maggiori investimenti per la difesa".

 

 

Da qui il richiamo al premier Meloni che, a suo dire, "si è prefissata l'obiettivo di fare da testa di ponte tra USA ed Europa, vediamo se ci riuscirà. Si annuncia un quadriennio ricco di stimoli e colpi di scena. Allacciamo le cinture e speriamo che l'Italia e l'Europa giochino un ruolo senza stare solo alla finestra". Ma ad andare oltre ci pensa il numero uno di Sinistra italiana per cui "la fregatura è pronta: mentre la presidente del consiglio Meloni vola negli USA, unica fra gli europei, per osannare Trump, ecco che il ministro della difesa Crosetto afferma che sia ragionevole che gli Usa ci chiedano di spendere quasi quattro volte di più in armi". Insomma, per Fratoianni "ancora più miliardi di euro dei cittadini finiranno nelle tasche dell'industria bellica, che per lo più è controllata dagli americani (guarda tu il caso…), invece che in sanità, istruzione e servizi. Obbedire agli ordini d'Oltreoceano - conclude - e lasciare a secco gli italiani: questo è il patriottismo di Meloni".

Non poteva poi mancare il Pd che, con le parole di Zingaretti, si scaglia contro la leader di Fratelli d'Italia. In particolare sul rapporto con Elon Musk e l'accordo già ampiamente smentito con Starlink: "Non si affida la sicurezza e il futuro degli italiani a un monopolista privato e di un altro Paese, chiunque esso sia. Mi sorprende l'atteggiamento di subalternità della destra italiana. Poi magari si rivendica il nome di Enrico Mattei, che è stato un grande italiano, che ha pensato ovviamente a collocare l'Italia nel mondo dentro grandi alleanze atlantiche, ma con la nostra autonomia, il nostro ruolo. Per questo io penso che Musk sia un pericolo, ma non perché è Musk e basta. Ma perché sempre i monopoli sono stati un pericolo e in questo momento il monopolio su temi così delicati del futuro sarebbe un grave errore". Finita qui? Niente affatto. E a Fanpage conferma: "Se Meloni riuscisse a difendere gli interessi italiani ed europei, io sarei anche contento. Il problema è se lo fa per rappresentare i valori e gli interessi del nazionalismo e dell'estremismo di destra di Donald Trump e affermarli anche in Europa. Quindi il tema non è il ponte, ma il perché". Ancora una volta la sinistra rosica.