Pietre tombali
Riccardo Illy stronca Elly Schlein: "Perché per il Pd è una iattura"
È un Riccardo Illy senza peli sulla lingua quello che commenta le ultime vicissitudini del centrosinistra. Imprenditore e nipote del fondatore della nota azienda di caffè, la "Illycaffè", Riccardo non è nuovo in politica. Già sindaco di Trieste e deputato della Camera (eletto nelle liste dell'Ulivo), Illy vanta anche la presidenza della sua Regione, il Friuli-Venezia Giulia. Almeno fino al 2008. È il suo il nome che balza subito alla mente se si cerca per il centrosinistra una figura "liberal", un "papa straniero", come lo definisce Il Fatto Quotidiano. "Ho fatto politica fin quando hanno deciso gli elettori (nel 2008 non fu rieletto). Ora presiedo un'impresa che mi alletta: il massimo della ricerca gastronomica e della selezione dei prodotti, il punto più alto della bontà assoluta".
In caso di consiglio però, ammette lui stesso, non si tirerebbe indietro. Ed ecco che la domanda è servita: "Elly Schlein è sciagura, iattura o fortuna per il Pd?". Immediata la replica: "La seconda che ha detto: iattura. Il centrodestra è al governo senza aver conquistato la maggioranza, il centrosinistra è all’opposizione perché non sa mettere insieme la propria larga forza. Schlein privilegia un approccio estremistico che non aiuta a creare una coalizione. Magari ingrassa il suo partito, ma svuota resto".
Illy non si risparmia neppure quando si parla di Giorgia Meloni, da lui definita "la custode dello 'shortermismo'. "Le sue analisi - prosegue sulle colonne del Fatto - sono avvitate sull’istante, non ha un orizzonte. Tutto ciò che dura più di qualche mese è fuori dalla sua portata interpretativa. Non ha interesse nel futuro, le preme il qui e ora". E a suo dire non conoscerebbe tante cose, tra le quali il fatto che "i redditi del ceto medio e medio basso sono troppo inferiori alla media europea. Nel Nord-Est è cominciata l’emigrazione degli immigrati. Un fatto sconvolgente. Nel Nord-Est, Fratelli d'Italia ha avviato l’offensiva finale contro la Lega. Il Veneto, trono di Zaia, è in pericolo". Ecco allora il suo allarmismo: "Se non fermiamo questa corsa al terzo mandato da parte di sindaci e governatori, una sciagura vera, apriremo le porte a forme molto vicini a ciò che chiamiamo dittatura".