La leghista
Ramy, "nessuna violazione nell'inseguimento, aspettiamo le scuse pubbliche": il centrodestra inchioda Gabrielli
"Secondo fonti accreditate le prime valutazioni della Procura di Milano sull’incidente che ha coinvolto Ramy Elgaml e Fares Bouzidi rivelerebbero che non ci sono state violazioni da parte delle pattuglie dei Carabinieri che hanno operato l’inseguimento del motorino fino al drammatico incidente": a dirlo la deputata della Lega Simonetta Matone. Che quindi ha precisato come si tratti proprio dell'"esatto contrario di quanto aveva affermato l’ex prefetto Gabrielli, consulente per la Sicurezza del Sindaco di Milano Sala". Gabrielli, infatti, aveva detto che l'inseguimento del 19enne di origini egiziane e del suo amico alla guida del motorino che poi si è schiantato non sarebbe stato fatto in modo corretto.
"Sono state conclusioni errate nel contenuto e affrettate che mai ci saremmo aspettati da chi è stato ai vertici dell’ordine pubblico - ha proseguito la Matone -. Nel rinnovare la nostra vicinanza ai Carabinieri aspettiamo le scuse pubbliche di Gabrielli che in ogni caso dovrebbe trarre le dovute conseguenze da tante improvvide affermazioni". A Radio24, Gabrielli aveva parlato anche di "proporzionalità delle azioni che devono essere messe in campo per conseguire un determinato risultato. Io posso addirittura utilizzare un'arma se è in pericolo una vita, ma se il tema è soltanto fermare una persona perché sta scappando non posso metterla in una condizione a sua volta di pericolo".
"La procura di Milano ha rivelato che non ci sarebbero violazioni di protocolli, regole o norme penali nell’inseguimento dei Carabinieri nel caso Ramy - ha commentato l'europarlamentare e consigliere comunale della Lega Silvia Sardone -. Eppure per giorni ci sono state deliranti accuse da sinistra agli uomini in divisa che hanno inseguito i fuggitivi in quella drammatica notte a Milano. Il sindaco Sala e mezzo Partito Democratico avevano criticato aspramente l’inseguimento e in tanti a sinistra addirittura avevano parlato di omicidio, di carabinieri assassini, di speronamento per uccidere. Crolla anche la ridicola teoria secondo cui ’bastava annotare la targa'. Chi guidava lo scooter poteva essere un criminale o un terrorista, e i carabinieri non potevano saperlo. Il clima d’odio che è stato creato ha alimentato pericolose violenze di piazza. La verità è lampante: se non ti fermi all’alt, l’inseguimento è legittimo e necessario e i Carabinieri hanno fatto il proprio dovere!". Secondo il leader del Carroccio, Matteo Salvini, le conclusioni a cui sono giunti i pm restituiscono "senso e verità a questa triste vicenda. Attendiamo le reazioni di certa vergognosa sinistra che preferisce giustificare chi delinque anziché difendere le nostre Forze dell’Ordine".
Anche Licia Ronzulli, senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, ha sottolineato l'errore dell'ex capo della polizia: "Il prefetto Gabrielli ha perso un’ottima occasione per tacere. Piuttosto che sparare irresponsabilmente sentenze a casaccio contro il comportamento dei militari dell’Arma, dovrebbe dedicarsi a risolvere i gravi problemi di sicurezza a Milano, che sono molti, molto seri e molto sottovalutati dal Comune e dallo stesso Gabrielli, che come delegato per la sicurezza della città sta fallendo miseramente". Infine, secondo il presidente dei senatori di FI, Maurizio Gasparri, pure il sindaco di Milano "Sala dovrebbe chiedere scusa pubblicamente per il suo silenzio. Mentre il pessimo Gabrielli si dovrebbe dimettere. Ancora una volta, contro il personale in divisa con le sue parole inopportune. Ma Gabrielli che incarico svolge a Milano? Chi lo paga? A che serve? Si vergogni anche lui insieme a Sala. Noi siamo con il popolo in divisa, nonostante il silenzio di Sala e gli attacchi immotivati e astiosi di Gabrielli”.