Polemica
Roberto Gualtieri? Ecco per che cosa spende 420mila euro: esplode l'ira del centrodestra
Nei giorni nei quali il ministro Giuseppe Valditara ridisegna l’offerta formativa, a Roma varano un progetto per promuovere l’educazione affettiva e l’educazione alla parità tra i generi nelle scuole medie: «Dobbiamo aiutare i ragazzi a crescere in modo consapevole e a governare la dimensione sociale e affettiva» afferma il sindaco Pd Roberto Gualtieri. L’iniziativa, però, non piace al centrodestra, che insorge. Per la Lega «le scuole di Roma cadono a pezzi e le numerose carenze, dalla sicurezza minata da furti e vandalismi ai riscaldamenti spesso rotti, segnalano ben altre priorità rispetto a questi corsi- spiegano il capogruppo del Carroccio al Campidoglio Fabrizio Santori e il consigliere Maurizio Politi -, per di più imposti fin dalla prima infanzia». E rivolgendosi a sindaco e assessore proseguono: «Evitino di trasformare la scuola in uno strumento di propaganda finalizzata all’affermazione di una visione della persona profondamente distante dalla realtà e dalle necessità educative nell’età dell’infanzia e dell’adolescenza».
Fratelli d’Italia, invece, chiede «il consenso dei genitori» per frequentare i corsi. Ma ad alimentare i dubbi dei meloniani è soprattutto il coinvolgimento nel progetto della coordinatrice dell’ufficio capitolino Diritti Lgbt+ Marilena Grassadonia. «In passato ha già dato prova di voler veicolare progetti miranti all’annullamento delle differenze di genere. Parliamo di bambini o adolescenti in età fragilesi legge in una nota del gruppo di Fdi in Campidoglio -. Argomenti come questi dovrebbero vedere un coinvolgimento diretto delle famiglie chiedendo loro un consenso informato».
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Sulle barricate anche i Pro Vita & Famiglia che già immaginano «associazioni Lgbt e collettivi trans-femministi che insegneranno ai nostri figli a cambiare sesso o che esistono infiniti generi in cui identificarsi. L’educazione sessuo-affettiva intrisa di ideologia gender entra nelle scuole con la ex presidente di Famiglie Arcobaleno, stavolta senza neanche nascondersi». Grassadonia, da parte sua, affida ai social la sua riflessione: «Per estirpare le radici dell’omolesbobitransfobia dice - non si può che lavorare sul piano formativo e culturale. È la scuola infatti il primo luogo in cui promuovere un’educazione all’affettività e alle differenze, che sia veicolo laico di quella cultura del consenso che è elemento imprescindibile per la costruzione di relazioni sane e condivise».
A spiegare il bando ci ha provato l’assessore Claudia Pratelli, che ha annunciato che per fine gennaio uscirà un bando da 420 mila euro rivolto alle associazioni del Terzo Settore con esperienza nel campo. Le associazioni potranno presentare al Campidoglio dei progetti, pensati per specifiche scuole del territorio. Saranno selezionati 15 progetti, uno per Municipio. I progetti, che saranno attuati in orario curricolare nel corrente anno scolastico e nel prossimo, potranno essere incentrati su quattro grandi aree tematiche: educazione socioaffettiva e alle relazioni, educazione alla parità tra i generi, prevenzione e contrasto della violenza e della discriminazione legate al genere e all’orientamento sessuale, prevenzione e contrasto della violenza di genere nel mondo digitale. «Nel metodo - lo difende Gualtieri - si rendono protagonisti scuole e terzo settore con progetti in cui noi abbiamo una funzione di supporto. Nel merito, c’è tanta domanda di educazione affettiva in un mondo in cui la dimensione digitale è pervasi va». «Siamo orgogliosi- aggiunge Pratelli- perché la conta dei femminicidi, della discriminazione e violenza sul genere e l’orientamento sessuale ci restituisce una responsabilità come amministrazione. Oggi ancora non c’è nelle scuole l’educazione sessuo-affettiva nonostante ce ne sia bisogno».
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