L'insuccesso della mobilitazione
Cgil, flop delle proteste: anche i lavoratori si sono stufati dello sciopero politico
MassimoBoldi l’avrebbe organizzata in maniera più partecipata, diciamo. L’ondata scioperaiola di ieri non era manco degna di un cinepanettone dopo le ferie natalizie: un flop storico. Trasporti, inclusi quelli locali, ferrovie, scuola e chi più ne ha più ne metta, i disagi del venerdì a braccia conserte non si sono registrati come in passato. E hai voglia a fare dotte analisi sul perché: più semplicemente cominciano ad essere tanti i lavoratori stufi degli scioperi politici. Perché ormai questa pare la finalità dei sindacati, siano essi grossi o marginali. Fare battaglia più politica che sociale, pur se nel nome della pomposa “rivolta” landiniana. Anziché aumentare grazie a sapienti trattative l’entità dei contratti, sono gli stipendi a ridursi per le strategie dei rappresentanti di chi non va a lavorare per rispettare la consegna sindacale. Un tweet di ieri merita una segnalazione: «Certo che se l’adesione agli scioperi segue il trend dell’affluenza alle urne, questo governo ce lo teniamo per altri 200 anni». A nome degli sconsolati di sinistra, probabilmente.
Oppure, sono proprio i lavoratori che sono usati da chi non fa sindacato ma politica. Basti pensare alle cifre dell’astensione dal lavoro. Clamoroso uno dei dati emersi a Roma, nella società del trasporto pubblico locale: l’adesione complessiva del personale Atac allo sciopero nazionale di ieri è stata pari al 16,4%. Il dato era riferito alla mattinata, ma non è che poi si siano fermati chissà quanti mezzi pubblici... Idem altrove, stando alle notizie raccolte qui e là: in Friuli Venezia Giulia, ad esempio, si registrano treni e bus regolari. Anche a Napoli le cifre diffuse parlano di metropolitane e funiculari assolutamente regolari come servizio. Pochi i disagi in città anche per gli utenti di Anm (Azienda napoletana mobilità). E a sbeffeggiare i promotori dello sciopero è il Codacons, che denuncia il “flop”.
Si dovevano vedere incrociare le braccia i lavoratori dei trasporti e quelli del comparto scuola in tutta Italia, da Milano a Roma, da Napoli a Palermo. Per quanto riguarda la protesta nei trasporti il Codacons parla di «fallimento con bassissime adesioni e nessuna interruzione dei servizi». Il primo “venerdì nero” dell’anno «si è rivelato a tutti gli effetti un flop, con il trasporto pubblico rimasto regolare nelle principali città; dove bus, tram e metro hanno continuato a garantire le corse. E nessuna interruzione è stata registrata sul fronte del trasporto ferroviario. Da nord a sud Italia i disagi per gli utenti sono stati minimi, e le adesioni alla serrata ben al di sotto delle aspettative dei sindacati».
Il presidente dell’associazione dei consumatori Carlo Rienzi è netto: «Vanno studiate forme di sciopero diverse, come lo sciopero delle biglietterie e dei controllori; che non arrechino danno ai cittadini, consentendo ai lavoratori di portare avanti le proprie istanze senza interrompere i servizi essenziali al Paese». Del resto, i dati sul lavoro del governo Meloni sono soddisfacenti e la scarsissima adesione dal mondo della scuola, poste, trasporti e altri settori si spiega. La disaffezione dei lavoratori da parole d’ordine prettamente politiche e lontane dal mondo sindacale creano disaffezione e vengono sentite lontane dalla realtà.