Dischi rottissimi

Elon Musk, ossessione in conferenza stampa: la reazione di Giorgia Meloni esasperata

Nella conferenza stampa di fine anno - che si è tenuta oggi, giovedì 9 gennaio -, Giorgia Meloni ha risposto alle domande dei giornalisti presenti nella sala della Camera. Tanti, tantissimi gli argomenti toccati: da Cecilia Sala a Donald Trump, per poi passare a sua sorella Arianna fino alla situazione in Ucraina. Ma c'è stato tema che ha dominato tra quelli proposti dai cronisti presenti a Montecitorio: Elon Musk. Una specie di ossessione.

In tanti, infatti, hanno chiesto al premier chiarimenti sul ruolo di Mr Tesla nei legami tra il nostro Paese e il settore delle comunicazioni, dato che il miliardario è anche il proprietario di Space X. E, dopo l'ennesima domanda sul sudafricano posta anche da un corrispondente dall'estero, quello del Times (era la sesta domanda, per la precisione), la leader di Fratelli d'Italia si è messa le mani sui capelli, mimando esasperazione, mettendo in evidenza la - loro - ossessione per il tycoon e braccio destro di Donald Trump.

"Nessuna lettera scarlatta" nei confronti di Elon Musk, "è un tema di sicurezza nazionale e come tale va trattato. Non ho mai parlato personalmente con Elon Musk di queste vicende, non sono abituata a usare il mio ruolo per fare favori agli amici, ma neanche accetto se il problema sono le idee di Musk", ha spiegato Meloni. "Si tratta di interlocuzioni che rientrano nella normalità per un governo, abbiamo decine di aziende che si propongono, dopodiché - ha osservato il premier - si fa una istruttoria e si decide. Non capisco le accuse che sono state rivolte: neanche io ho le idee chiare, perché - ha continuato Meloni - da una parte si tratta di mettere in sicurezza alcune comunicazioni sensibili e delicate parlando col soggetto tecnologicamente più avanzato in questo campo e senza alternative pubbliche. E dovremo parlare del fatto che l'Italia e l'Europa non sia arrivati in tempo su questi temi, per cui l'alternativa è non avere una protezione. Si tratta di scegliere una soluzione tra due scenari" e "nessuno dei quale è quella ottimale".

Non solo Starlink. Al presidente del Consiglio è stato chiesto se non fosse preoccupata delle ingerenze del miliardario nei confronti di governi stranieri. Ma la leader di FdI non è caduta nella provocazione. Al contrario, ha ricordato a tutti di non aver mai sentito loro allarmasi quando George Soros o ministri di Paesi dell'Unione europea si erano permessi in passato di criticare il governo da lei presieduto. "Musk è una persona nota e facoltosa che esprime le sue posizioni - ha spiegato Meloni -. Quando si parla di pericolo di ingerenze devo segnalare che non è il primo tra persone note o facoltose che esprimono opinioni, anche contro di me. Non mi ricordo che qualcuno si sia scandalizzato. Non vedo nessun pericolo per la democrazia - ha osservato il premier -. Il problema è quando queste persone utilizzano risorse per condizionare scelte ed esponenti politici, questo lo fa Soros... Il problema è che Musk è influente o ricco o che non è di sinistra? L'ingerenza su una sovranità di un Paese si ha quando si condizionano le scelte politiche utilizzando risorse finanziarie. Io non prendo soldi da Elon Musk...", ha sottolineato il premier.

Giorgia Meloni "esasperata" dalla domande su Musk: guarda a 1 ora e 39 minuti