Pessimo tempismo
Cecchettin-Valditara, domani la firma del protocollo? Altra figuraccia Pd: subito dopo l'annuncio...
Dalle parole ai fatti. Domani, mercoledì 8 gennaio, Gino Cecchettin, padre di Giulia Cecchettin, sarà in mattinata al ministero dell'Istruzione e del Merito per la firma del protocollo d'intesa con il ministro Giuseppe Valditara. Il progetto prevede azioni concrete per prevenire e combattere la violenza contro le donne.
Gino Cecchetin e il ministro Giuseppe Valditara si erano già incontrati lo scorso 4 dicembre, il giorno dopo la condanna all'ergastolo per Filippo Turetta per la morte della figlia Giulia, in un colloquio durato circa un'ora nella sede del Mim di viale Trastevere: "Abbiamo un obiettivo comune che è quello di combattere la violenza contro le donne. Da questo punto di vista ci interessa lavorare concretamente, seriamente, il tema è troppo importante perché possa essere oggetto di strumentalizzazione di qualsiasi genere", aveva detto il ministro Valditara. "Vogliamo lavorare insieme, abbiamo stilato anche una serie di possibili interventi: innanzitutto un protocollo fra la fondazione Cecchettin e il ministero - aggiunse - per individuare delle azioni comuni che passino fra l'altro anche dalla formazione dei docenti all'interno del percorso di educazione civica, che prevede per la prima volta l'educazione al rispetto nei confronti delle donne, la raccolta di buone pratiche perché possano essere di ausilio anche all'interno delle scuole, l'utilizzo del peer tutoring e quindi delle testimonianze dei giovani in cui loro sono protagonisti, incontri con i giovani, il monitoraggio dei risultati raggiunti, perché è importante anche capire come questo percorso potrà essere migliorato nel suo divenire".
"Ringrazio il ministro per questo incontro e anche per aver diffuso nelle scuole la lettera dell'orazione funebre che scrissi per Giulia. Era stato un buon punto di partenza e oggi lo riaffermiamo con questa riunione - commentò dopo l'incontro Gino Cecchettin -. È il principio della cooperazione verso obiettivi comuni, penso che noi per primi abbiamo dato un segnale di rispetto verso le persone con questa riunione. Oggi ci siamo trovati per parlare di un problema sociale esistente: dai femminicidi, alla violenza sulle donne al rispetto reciproco tra i sessi. Lavoreremo su questo, abbiamo stilato un protocollo, un'agenda da portare avanti assieme alla fondazione Giulia e al ministero e inizieremo a lavorare su questi punti per portarli tra i giovani e nelle scuole. Ringrazio ancora il ministro per questa opportunità".
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Curiosamente, con un tempismo rivedibile, proprio nei minuti in cui si apprendeva dell'imminente firma del protocollo, ecco che dal Pd si leva la voce di Alessandro Capelli, segretario del Pd Milano metropolitana. Capelli replica a quanto detto da Carlo Fidanza, il capogruppo di FdI in Europa, secondo cui i dem e Beppe Sala devono condannare i fatti di Capodanno in piazza Duomo, fatti sui quali il sindaco ancora non ha proferito parola. Riferendosi a Fidanza, Capelli ha affermato: "Evidentemente non conosce la sua città, perché a Milano la violenza di genere ci fa schifo, sempre, chiunque la commetta e ovunque la compia. Condanniamo sempre e comunque chi commette ogni tipo di violenza e siamo sempre vicini alle vittime".
E ancora, il piddino aggiungeva: "Che brutta cosa quando la destra commenta la violenza solo a targhe alterne. D'altronde è sempre la stessa destra che davanti a Gino Cecchettin spiegava che la violenza di genere fosse colpa dei migranti. Ci permettiamo di dare qualche suggerimento a questo governo: basta tagli ai comuni e alla coesione sociale. Chiediamo più fondi per i presidi territoriali delle forze dell'ordine, per l'educazione sentimentale nelle scuole e per la prevenzione della violenza di genere", concludeva Capelli. Insomma, tirava in ballo il caso-Cecchettin proprio quando il governo certificava l'impegno per la fondazione del padre di Giulia. L'ennesima figuraccia.