Occhio al caffè
Daniele Capezzone, violenze di Capodanno: "Sono maghrebini? Patriarcato sospeso"
Il "ricasco" della visita-lampo di Giorgia Meloni da Donald Trump apre "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di Daniele Capezzone.
"I giornali, come già si era capito ieri, non discutono della questione generale, della reciproca apertura di credito tra il presidente eletto americano e il premier italiano, e nemmeno della faccenda Cecilia Sala, ma si va dritti sulle interpretazioni maliziose di Repubblica e Domani", nota il direttore editoriale di Libero.
Il tema è la presunta intesa tra governo italiano e Space X, con collegamento tra la chiusura di quelle intese e il viaggio americano di Meloni. Poi è arrivata la smentita categorica di Palazzo Chigi, ma la discussione è aperta: "Sui giornali manca un articolo di principio: le intese non sono state firmate ma non ci sarebbe nulla di male che un paese occidentale si rivolga ad aziende private di un altro paese occidentale, che si tratti di Lockheed o di Space X. Trovate però bei pezzi sui vantaggi garantiti dalla tecnologia Space X. Invece sono super-ostili La Stampa, Repubblica, Il Fatto, Domani".
Poi c'è l'affaire Belloni, le dimissioni dell'ambasciatore a capo del Dis, la struttura di coordinamento tra servizi segreti interni ed esterni. Repubblica rilancia con i retroscena su conversazioni tumultuose tra Belloni e Meloni e tra Belloni e Bonini, che le attribuisce parole come 'non ne potevo più'.
I fatti di Milano, silenzio sui giornaloni. La notte di Capodanno, con violenze nei confronti di 4 turiste belghe, ha provocato l'apertura di una inchiesta ma i giornali se la cavano con articoli di cronaca piuttosto nascosti: "Repubblica a pagina 16, Corriere pagina 18 e così via. Il dibattito sul patriarcato è sospeso, quando si tratta di qualche maschio bianco e fascistoide edizioni speciali, dibattiti, talk. Quando si parla di maghrebini forse anche islamici è amnesia e amnistia mediatica". Cosa resta? Il fascismo! "E Libero che si diverte a sbertucciare regista e attori di M."