Legge di Bilancio

Manovra, il governo incassa la fiducia al Senato. Ma non è finita: nelle prossime ore sarà battaglia

Il governo incassa alla Camera la fiducia sulla Manovra. I deputati che votano a favore sono 211, 117 quelli contrari. Alle 20 è prevista la Nota di variazione. Le dichiarazioni di voto finale sul provvedimento saranno a partire dalle 21 in diretta Tv. 

La manovra 2025 è articolata con cifre molto più alte del preventivo ed è impostata nel segno della continuità rispetto al 2024. Lo ha detto il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, in apertura della conferenza stampa di fine anno, riepilogando l'attività dell'anno che sta per concludersi e indicando le linee per il 2025. Interventi dunque "che vanno a rifinanziare e rafforzare le misure messe in piedi e che vogliono dare opportunità, garanzie e continuità", ha specificato Fedriga. Sono state introdotte "nuove misure, ma abbiamo voluto consolidare le linee strategiche degli anni pregressi", ha ribadito. "Abbiamo dato un indirizzo chiaro: avere la consapevolezza che le risorse sono importanti e vanno valorizzate e spese bene". Anche a fronte delle "tensioni internazionali che condizionano anche la nostra economia". "Abbiamo fatto scelte di responsabilità". Il governatore ha ricordato che con la manovra 2025 sono stati stanziati 6,2 miliardi di euro contro i 4,1 miliardi del 2018 (+2,1 miliardi; +51%). 

 

 

“Se la legge di bilancio è la carta di identità di un esecutivo, il programma che delinea un’idea di Paese, non possiamo non riconoscere che la destra al governo è senza visione. Interessata solo al tornaconto di partito e alle proprie battaglie ideologiche e sorda alle richieste e ai bisogni dei cittadini, delle famiglie e delle imprese. Tutti, questi ultimi, beffati con false promesse e proclami, mentre la maggioranza con questa Manovra recessiva di tagli e mancette mette le mani nelle loro tasche per fare cassa, lasciandoli più soli e abbandonati. Poteva essere un’occasione di collaborazione con le opposizioni per recepire le istanze che provengono dai territori che la premier e i suoi, ormai arroccati nei palazzi del potere, ignorano. Invece è solo un documento vuoto e pessimo”. Così Anna Ascani, vicepresidente della Camera e deputata dem.