Previdenza
Pensione anticipata, cambia tutto: sì all'emendamento, come smettere di lavorare a 64 anni
Dalla Camera arrivano profonde e significative novità sulle pensioni: è stato infatti approvato un emendamento proposto dalla Lega e firmato dalla deputata Tiziana Nisini, riformulato durante i lavori della commissione Bilancio. L'emendamento prevede un nuovo meccanismo che consente, per la prima volta in Italia, di cumulare la previdenza obbligatoria con quella complementare, offrendo così la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni. Una nuova via per raggiungere la pensione anticipata, insomma.
Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha accolto l'approvazione del provvedimento rimarcando l’importanza di questo nuovo meccanismo: "È stato approvato l’emendamento della Lega, riformulato in commissione Bilancio alla Camera, che premia la flessibilità in uscita. Per la prima volta nella previdenza italiana si potranno cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, riuscendo ad anticipare la pensione a 64 anni".
Ad oggi in Italia la possibilità di andare in pensione anticipata a 64 anni con 20 anni di contributi è riservata a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995, rientrando quindi nel sistema contributivo. Questa opzione però richiede di percepire un assegno pensionistico pari ad almeno tre volte l’importo dell’assegno sociale, ovvero circa 1.600 euro al mese. Con l’emendamento approvato nel pomeriggio di oggi, martedì 17 dicembre, a partire dal 2025 sarà possibile raggiungere questa soglia includendo anche la rendita derivante dalla previdenza integrativa. In ogni caso, i requisiti contributivi saranno più rigorosi: si passerà a 25 anni di contributi dal 2025 e a 30 anni dal 2030.
Durigon ha poi sottolineato come la misura rappresenti un passo importante per contrastare il fenomeno delle pensioni povere, un problema in crescita a causa della predominanza del sistema contributivo: "Con questo intervento si affronta concretamente il problema delle pensioni povere, destinate ad aumentare a fronte di un sistema contributivo che sarà più prevalente".
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La Lega, va da sé, sostiene la bontà dell'intervento e annuncia la volontà di agire per rafforzarlo ulteriormente nelle prossime manovre: l'obiettivo del Carroccio è quello di ampliare la platea dei lavoratori coinvolti. Durigon ha aggiunto: "Nella prossima finanziaria cercheremo di ampliare la platea dei lavoratori interessati", ribadendo l’impegno del governo per rendere il sistema pensionistico sempre più flessibile. Scontate le polemiche della Cgil, che si è espressa con Lara Ghiglione, segretaria confederale, che ha criticato il fatto che la misura non affronti i nodi strutturali del sistema previdenziale: "L’emendamento è un intervento che non risolverebbe i problemi strutturali del sistema previdenziale e che, anzi, consoliderebbe l’applicazione della Legge Fornero". Insomma, la Cgil protesta anche contro la possibilità di andare in pensione prima...