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Meloni spiana il Pd alla Camera, Provenzano in tilt: "Fate un corso di riti vudù. Noto una voce nervosa..."
Giorgia Meloni non le manda a dire. Nel suo intervento alla Camera in vista del Consiglio europeo, la premier mette nel mirino il Pd e regola alcuni conti: "I socialisti hanno inviato alla presidente von der Leyen una lettera con cui si continuava a chiedere che non venisse riconosciuta a Fitto una vicepresidenza europea. Penso che il vostro problema sia che gli elettori hanno indebolito la sinistra in Europa con il loro voto a giugno", afferma il presidente del Consiglio mettendo la sinistra davanti alle proprie responsabilità dopo il tentativo goffo di impallinare la candidatura di Raffaele Fitto alla vicepresidenza della Commissione Ue.
Nella sua replica ai dem, Meloni affonda il colpo: "Ho trovato i toni del collega Provenzano molto nervosi, e penso che questi toni tradiscano qualcosa. Mi stupisce come nell’affrontare le grandi questioni di politica estera le parole che vengono più spesso alla bocca dei membri delle opposizioni sono 'amico' e 'nemico'. Penso che quando si parla di Paesi alleati ci sia un filtro sbagliato, quello usato da chi mette la proprio fazione prima della propria Nazione".
Poi aggiunge: "Dire che nessuno si è accorto della presidenza italiana del G7, come fa il Pd, è un insulto a tutte le persone che hanno lavorato mentre voi stavate lì a fare le macumbe affinché fallisse, perché così sempre fate quando non siete al potere. Prima o poi dovrete fare un corso di riti vudù perché le macumbe non stanno funzionando". Insomma, anche questa volta il round in Parlamento se l'è portato a casa la Meloni. E il Pd continua a rosicare...