Il capo dello Stato

Sergio Mattarella, l'allarme: "Ostili strumenti di manipolazione dell'informazione"

Oggi, lunedì 16 dicembre, alla Farnesina si tengono gli stati generali della diplomazia, la XVII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori d'Italia. Presente anche Sergio Mattarella, il capo dello Stato, protagonista di un lungo intervento, in cui ha spaziato dalla politica interna a quella estera, dal Medio Oriente al futuro delle nuove generazioni.

Per quel che riguarda l'Unione europea, il presidente della Repubblica ha affermato: "Messa di fronte al dramma di una guerra ai propri confini, è proprio l'Unione Europea ad aver trovato la forza e l'unità per reagire compatta con strumenti e misure che sarebbero stati inimmaginabili solo pochi anni addietro". E ancora: "Dobbiamo capitalizzare questa esperienza e non disperderla, proseguendo nel percorso di unificazione europea con l'ingresso dei Paesi dei Balcani Occidentali e riattivando efficacemente le politiche di vicinato della Ue e i suoi strumenti, a partire dall'Unione per il Mediterraneo che vedrà, nel 2025, il proprio trentennale - ha proseguito il capo dello Stato -. Sono prove che attendono le istituzioni europee al nuovo mandato loro affidato dai cittadini con la rinnovata elezione del Parlamento Europeo. Una diplomazia efficace per la pace passa, per quanto ci riguarda, attraverso il ruolo dell'Unione europea e, in essa, del contributo attivo dell'Italia".

 

Il capo dello Stato, però, ha anche lanciato un allarme dall'elevatissimo peso specifico, un allarme relativo a quel che minaccia non solo il nostro Paese nel mondo in cui muoviamo oggi. "Uno degli aspetti più caratterizzanti della realtà in cui ci muoviamo è certamente il crescente impatto delle relazioni internazionali sulle nostre vite, a tutti i livelli. Globalizzazione e digitalizzazione hanno reso il mondo molto più interconnesso e interdipendente e più vicine le sue varie parti. Se ne è avvantaggiata la conoscenza reciproca e, contemporaneamente, è emersa nuovamente la pretesa di alcuni governi di calare cortine sui flussi di informazione e sulle relazioni tra i cittadini di vari Paesi o di incidere negativamente su di essi attraverso ostili strumenti di manipolazione delle informazioni e di condizionamento di opinione", ha concluso Mattarella. Parole che fanno riflettere, quelle sulla manipolazione delle informazioni da parte di entità esterne e sulle conseguenze che tale manipolazione può determinare.