Occhio al caffè

Lo sciopero? "Non rompere i cog***, c'è la turistificazione": perché siamo un Paese di pazzi

Un venerdì pre-natalizio, "ma un venerdì di passione e di sciopero perché il Tar del Lazio ha dato ragione ai sindacati e vanificato la precettazione disposta dal Ministero dei Trasporti per ridurre a 4 ore lo stop ai trasporti". 

Daniele Capezzone apre così la sua rubrica "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di Libero. Ricordando che "le motivazioni dello sciopero sono surreali: contro la guerra e la turistificazione. 'Scusi ma io devo andare a lavorare...', 'Non rompa i cog***i c'è la turistifacazione! Ha capito? C'è la guerra, c'è Netanyahu!'. Siamo un paese di pazzi e quindi sindacati e magistrati bloccano tutto", chiosa il direttore editoriale di Libero.

Cassazione e riforma dell'Autonomia differenziata. "Il primo vaglio è stato positivo su tutti i quesiti sul tavolo, ma sull'Autonomia l'affare si ingrossa. C'era già stata la richiesta della Consulta di rivedere alcuni passaggi della riforma, ora la Cassazione dice sì al referendum sull'abrogazione totale. E ora che succede? Vedremo che farà la Corte Costituzionale sulla costituzionalità del quesito, il 20 gennaio. E vedremo se prima del voto, dal 15 aprile al 15 giugno, il governo apporterà le modifiche vanificando la consultazione". 

Tre interviste significative. "Te lo ricordi Ruffini, il direttore dell'Agenzia delle Entrate e la sua possibile discesa in campo? Frigna con il Corriere della Sera, si dimette e denuncia il fatto che non ci sia un clima adeguato alla lotta all'evasione. E questa è la parte più debole della sua intervista, cade su una buccia di banana e noi lo prendiamo in castagna". 

Poi parla Cafiero de Raho al giornale amico Fatto quotidiano, "dicendo che il dossieraggio sarebbe avvenuto dopo la sua uscita dall'Antimafia". E sempre il Fatto cerca di presentare come intervista esclusiva il colloquio con Pier Silvio Berlusconi a Cologno Monzese. "C'è un lato televisivo e uno di sistema, accomodante rispetto agli equilibri con la Rai, con il governo e con Meloni".