Neo-ministro degli Affari Ue

Tommaso Foti, bordata contro la sinistra: "Ha letto? Brutto periodo per chi gufa contro"

Come gongola, Tommaso Foti. L'ex capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera nominato da pochi giorni ministro per gli Affari Ue, il Pnrr e le Politiche di coesione in sostituzione di Raffaele Fitto (trasferitosi a Bruxelles come vice-presidente esecutivo dell'Unione europea) sceglie il Corriere della Sera per lanciare un messaggio beffardo alle opposizioni: "Ha letto? È un brutto periodo per chi gufa contro".

"Sono entrato in un ministero che era guidato da una personalità di indubbia capacità e concretezza. Occorre essere molto attenti: le questioni, soprattutto quando si parla di fondi europei, richiedono un'attenzione particolare. Sai che il tuo lavoro sarà attentamente vagliato, sia nella fase degli impegni che in quella di verifica delle spese".

 

 

 

Il fatto che Giorgia Meloni abbia tenuto per sè la delega per il Sud "è una precisa scelta di natura politica. Per confermare e sottolineare con forza l'impegno del governo per il Sud con la sua stessa persona". "Sto esaminando tutti i dossier più significativi e più urgenti, entro la fine dell'anno dobbiamo mettere a punto la lettera da inviare alla Commissione Ue per ottenere la settima rata, che tra l'altro è cospicua, circa 18,2 miliardi di euro. E dunque, occorre verificare che i 67 obiettivi complessivi siano raggiunti".

 

 

 

"Io direi che siamo a ottimo punto. Sono ottimista sulla possibilità di raggiungerli tutti. E ora siamo in un momento importante sul fronte della rendicontazione delle spese effettuate", assicura Foti. La Corte dei conti, prosegue, "ha fatto la sua relazione sui dati di cui dispone, in modo senza dubbio corretto. Ci sono situazioni che possono migliorare. E io credo che il decreto del ministro Giorgetti che consentirà di erogare i finanziamenti fino al 90% sarà decisivo. Eviterà che i Comuni vadano in affanno di cassa. Semplificando la rendicontazione, sarà possibile disporre delle risorse in misura molto più veloce che in passato. Perché il prossimo anno dovrà segnare un ritmo di spesa decisamente sostenuto rispetto a quello degli anni precedenti. Ma è un fatto fisiologico: in un'opera c'è la fase della progettazione, quella degli appalti e quella dell'esecuzione. E' normale che la spesa segua ritmi collegati". 

 

 

 

Secondo il ministro, "questo governo gode di una credibilità e stabilità difficili da mettere in discussione. Certo, con la dialettica propria delle forze politiche che lo compongono. Anche quella è normale. Ma il punto è che c'è una maggioranza che quando deve esprimersi, vota all'unanimità. A differenza di un'opposizione che spesso ha posizioni più numerose dei partiti che la compongono", conclude con perfida ironia Foti.