intransigenza
Multe, Matteo Salvini congela gli aumenti: ecco la vera svolta per il 2025
Buone notizie per gli automobilisti. Alla vigilia dell’entrata in vigore del nuovo Codice della strada, è stato congelato anche per il 2025 il rincaro delle multe stradali per l’adeguamento all’inflazione previsto dal Codice della strada. Lo si apprende dalla lettura della bozza - approvata ieri in Consiglio dei ministri - del decreto milleproroghe. In questo modo il rincaro partirebbe solo a partire dal primo gennaio 2026. La decisione ricalca quelle prese anche negli scorsi anni. Nel comma del milleproroghe si legge infatti che questo rinvio è stato deciso «in considerazione dell’eccezionale situazione economica» e risulta dunque «sospeso l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo perle famiglie di operai e impiegati».
A condurre questa battaglia in Parlamento è stata soprattutto la Lega, che infatti esulta esprimendo in una nota «grande soddisfazione per lo stop al rincaro delle multe stradali anche per il 2025, così come fortemente auspicato dal ministro Matteo Salvini». Si tratta, prosegue la nota, di un altro «provvedimento ragionevole, in linea con le promesse elettorali, che la Lega intende valorizzare insieme ad altre scelte di buonsenso che Salvini illustrerà da oggi e per tutta la settimana», con una serie di iniziative mediatiche «che valorizzeranno gli aspetti più positivi della manovra».
LA GAZEBATA
A questo proposito in questo fine settimana la Lega ha lanciato una gazebata nazionale che ha lo scopo di manifestare solidarietà al ministro Salvini in vista della sentenza del processo di Palermo, che verrà pronunciata il 20 dicembre. Ma lo sforzo organizzativo del Carroccio sarà anche l’occasione per fare il punto di tutto quanto fatto al governo della Lega in questo delicato frangente. Tornando alla sospensione degli aumenti delle multe, anche le varie associazioni dei consumatori si sono dette soddisfatte della decisione del parlamento. Il Codacons nei giorni scorsi aveva «denunciato il rischio di aumenti del 6% per le multe stradali a partire da gennaio. Con tale norma, gli automobilisti sono salvi da nuovi rincari, ma - puntualizza il Covid - non vorremmo che il governo decidesse poi di recuperare nel 2026 tutti i mancati aggiornamenti degli ultimi anni, ossia dal 2020 al 2025, perché un simile provvedimento rappresenterebbe una maxi-stangata a carico degli italiani». Infine il Codacons ricorda come «gli incassi totali per gli enti locali garantiti dalle multe stradali ammontano a 1.585.899.750 euro, nel periodo che va dall’1 gennaio al 5 dicembre 2024».
Sulla stessa linea il commento dell’Unione nazionale consumatori: «Bene l’annullamento dei rincari, ma non basta. Il rincaro delle multe non si deve sospendere ma annullare» o «perlomeno si specifichi che nel 2026 non scatterà solo l’aumento biennale relativo al 2024-’25, azzerando tutti i precedenti adeguamenti sospesi e facendo ripartire un nuovo conteggio». Idem Assoutenti: «Il governo ha accolto la richiesta di Assoutenti, inserendo nella bozza del decreto milleproroghe, lo stop all’aggiornamento biennale delle sanzioni stradali». Attenzione, però, a non confondersi: quello che viene bloccato è l’aggiornamento Istat, ma con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada entreranno in vigore sanzioni più severe - sia economicamente sia penalmente - per le infrazioni più gravi.
RINNOVO CONTRATTO
Restando in casa Lega, anche ieri Salvini ha ribadito l’intenzione di rivedere la regolamentazione degli scioperi: «Da quando si è insediato questo governo siamo arrivati a mille scioperi - ha spiegato -. Il diritto a scioperare è di tutti ed è in Costituzione, ma sarà opportuno rivedere la normativa. Porterò la questione al tavolo della maggioranza». Proposta accolta con favore dal ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo: «Sono d’accordo con Salvini, occorre bilanciare i diritti». Sul fronte del trasporto pubblico locale che domani sciopera, arrivano però buone notizie: è stato chiuso l’accordo per il rinnovo del contratto nazionale, che prevede aumenti fino a 200 euro e riguarderà circa 110.000 operatori del settore.