Non ci stanno
Terzo Natale con Meloni premier e rosicano ancora
Il centrodestra sta mettendo a punto la sua terza legge di Bilancio e si prepara al terzo giro di boa del Natale, la legislatura dopo le feste entrerà nella seconda fase, quella che poi conduce alle elezioni politiche. Il dato reale che emerge dalla cronaca è una stabilità del governo che nella storia politica d’Italia è cosa rara e in Europa è diventata un’eccezione (la nostra). Nei forum internazionali la leadership di Giorgia Meloni è consolidata e nel presente caotico in cui siamo immersi, con un cambio profondo dei protagonisti e il ritorno della sfida tra le grandi potenze, il capo del governo italiano è un punto di riferimento. Per queste ragioni Meloni è stata incoronata da Politico - fonte a cui si abbevera l’intelligentsia di Bruxelles - come «la persona più potente d’Europa».
Meloni sta percorrendo la strada dell’esperienza, quella che trasforma un politico in uno statista. Il suo sentiero è tracciato, la sua sfida è prima di tutto quella della “durata”, perché è il tempo a forgiare la sua storia e a rafforzarne la trama. Che fosse questa la direzione era chiaro da tempo, quando un anno fa dissi che la premier era già diventata una star internazionale (ottobre del 2023, a Otto e Mezzo), apriti cielo, le mie parole furono liquidate come l’iperbole del direttore di Libero e la sinistra continuò a cantare e suonare da sola le strofe dell’Italia «isolata», con il coro dei gazzettieri che, tra un allarme fascismo e l’altro, elencava i prossimi fallimenti della destra (...)
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