Parole chiare
Il Cardinale Ruini: "Giorgia Meloni è l'architrave della politica italiana". E sulla Schlein
Il Cardinale Ruini in un'intervista al Corriere della Sera con Aldo Cazzullo parla di tutto, dalla politica di casa nostra, della fede e dei tempi oscuri sul campo internazionale che stiamo attraversando: "Ho avuto molte tentazioni contro la fede, ma ho sempre resistito. Il dubbio e le tentazioni sono due cose molto diverse. Il dubbio sospende l’assenso. La tentazione è una spinta a non credere, cui si può rispondere: no, io credo. E mi impegno con la mia testa a superare questa tentazione". E ancora: "Le tentazioni sono venute in particolare dalla lettura dei libri. Dai miei studi. Quanto più uno conosce la teologia, tanto più sa anche quante sono le difficoltà. Ma ora da anziano le tentazioni non ci sono quasi più".
Poi la politica: "Non sono mai stato un progressista. Semmai, se vogliamo usare queste categorie, un conservatore. Ero molto amico di Romano Prodi e ho celebrato il suo matrimonio. Nei nostri rapporti c’è stato un equivoco, almeno da parte mia: ritenevo che lui la pensasse come me. A ogni modo per Prodi provo amicizia e stima, che so ricambiate". A questo punto Ruini parla del Cavaliere: "Ho appoggiato Berlusconi nel senso che non l’ho demonizzato. E ho cercato di collaborare con lui per il bene del Paese. Nella sostanza, terrei anche adesso questa linea. Noi cattolici ci entusiasmammo per Kennedy; ma neppure lui era un modello di vita familiare. Ricordo che, appena ricevuto l’incarico di primo ministro, Berlusconi venne da me, a chiedermi cosa poteva fare per la Chiesa. Ero in imbarazzo. Era il primo a farlo: nessun democristiano era mai venuto. Non mi aspettavo un approccio del genere. Se Berlusconi credeva in Dio? Avendoci parlato credo che sì, che fosse credente. Di sicuro aveva avuto una formazione cattolica… Ad Arcore aveva una cappella dove faceva dire messa".
Infine le sue parole su Giorgia Meloni: "Insieme al presidente Mattarella, e nella diversità dei rispettivi ruoli, Giorgia Meloni mi sembra l’architrave su cui si regge oggi la politica italiana. Le auguro di proseguire con coraggio, per il bene dell’Italia. La conosco, e la stimo molto". E sulla Schlein: "Le nostre vedute sono molto distanti, in particolare sui grandi temi etico-politici. Ciò premesso, come personaggio politico mi pare vivace".