Quelli che negavano l'emergenza
Pd, dietrofront dei sindaci dem: "Troppi clandestini"
Contr’ordine compagni. Non è che possiamo accogliere tutti i clandestini che arrivano dalle nostre parti. È fantastico, otto assessori di altrettanti Comuni rossi – ovviamente anche a nome dei loro sindaci- lanciano un Sos al governo contro i clandestini. Milano e Brescia, Bergamo e Monza, Verona e Vicenza, Padova e Udine pretendono un argine all’arrivo dei migranti dalla rotta balcanica.
Sembra una richiesta “de destra” e invece è di quella sinistra politicamente corretta che chiede accoglienza indiscriminata per tutti e poi ne pretende l’applicazione solo a casa altrui. Non nel mio giardino... In realtà i Comuni in questione sono nove, perché c’è anche Venezia, ma a fare un certo effetto, ovviamente, sono quelli guidati dal centrosinistra. Razzisti pure i loro sindaci? Quel che accade è decisamente interessante, perché la lettera degli amministratori è stata recapitata anche ai parlamentari eletti-nominati nella zona investita dall’autostrada A4 tra Milano e Trieste, a quanto pare senza alcuna risposta.
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Lamentano una processione molto affollata dall’est Europa che penetra in Italia passando proprio per la città giuliana e raggiungendo la Lombardia, il Veneto e la restante parte del Friuli Venezia Giulia. Non li vogliono. Perché – scrive il Corrierone – «affollano i nostri uffici e, purtroppo, le nostre strade». Una frase che meriterebbe servizi indignati di Corrado Formigli... Per la verità, si è mossa una deputata, la dem Rachele Scarpa, che ha sventolato la richiesta nell’aula di Montecitorio, rivolgendosi alla maggioranza di governo: «Il loro grido d’aiuto va ascoltato», ha detto.
Si riferiva a sindaci e assessori, stavolta, mica ai clandestini... E ha continuato: «Sono numeri che si fatica a intercettare e censire perché manca una regia nazionale». Senza dire, però, che quando la “regia” c’è, loro tornano in Parlamento a contestarla. Ma può succedere... Con tanto di predicozzo finale: «Fingere di non vedere non riduce il fenomeno. Che siano fuori dai circuiti dell’accoglienza non cancella le persone». Ma a “cancellarle” ci penserebbero molto volentieri gli amministratori di quelle città, pare di capire.
Il pistolotto conclusivo mette a raffronto quei migranti con chi arriva nei porti, quasi a lamentarsi del fatto che sulla rotta balcanica non ci siano praticamente approdi diversi dalla “marcia su Trieste”. E se il Viminale dà priorità alle rotte marittime si protesta, quasi che si sia in presenza di una discriminazione di chi viene dall’Est. Cioè, non dicono bloccate quella frontiera, ma accoglieteli magari prima di quelli dell’Africa. Poi, se si verificano tragedie in mare tanto sempre col Viminale ce la prendiamo. Possiamo notare che c’è un tantinello di ipocrisia in questi progressisti in salsa nostrana? Fanno comizi per propaganda, poi quando c’è da governare frignano perché cominciano a capire – forse e finalmente – che il problema immigrazione è reale e non è un’invenzione del centrodestra.
Se i sindaci vogliono proteggere le loro città dall’invasione incontrollata dall’est europeo, scrivano al governo di frenare gli ingressi in tutta Italia e non solo dalle loro parti. Perché la questione riguarda la nostra frontiera, che va trattata come confine d’Europa e non solo del nostro Paese. Se arrivano qui, il problema di se li prende non può essere solo italiano, con tutte le conseguenze del caso. Finora, ogni proposta del governo sull’immigrazione è stata salutata con freddezza e ostilità. Quando la sinistra tenterà di manifestare serietà sarà benvenuta. Ma non lo farà, perché c’è sempre qualcuno più a sinistra di loro...