Doge di ferro

Luca Zaia contro i criminali stranieri: "L'unica soluzione è farli sparire"

Roberto Tortora

In Italia il problema della sicurezza è diventato d’attualità e non riguarda solo macro-reati, ma proprio i micro-criminali che arrivano in Italia da paesi poveri e ogni giorno rubano e borseggiano i cittadini per strada, alle stazioni dei bus e della metropolitana e rendono la vita difficile anche ai turisti. Problema, questo, affrontato di petto dalla Regione Veneto con una sinergia tra il governatore Luca Zaia ed il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

Quest’ultimo ha dichiarato che “nell’area metropolitana di Venezia tra dicembre e gennaio ci sarà un'immissione di nuove risorse, circa 120 unità di personale, tra le varie forze di polizia. È solo uno step e proseguiremo l'anno prossimo nel sostegno al turnover e al ringiovanimento degli organici su tutto il territorio nazionale”. 

 

 

 

Di questo tema si dibatte anche a Dritto e Rovescio, il programma di approfondimento politico di Rete 4, condotto da Paolo Del Debbio. Ospite proprio il governatore del Veneto, che ha una sola ricetta per fermare i criminali stranieri e, rivolgendosi al padrone di casa, afferma: “Lei qua capisce che qua bisogna procedere d'ufficio e farli scomparire, è questa l'unica soluzione. Penso che noi cittadini siamo sempre felici quando sentiamo dire che il Parlamento inasprisce le pene. Questi ovviamente proliferano perché hanno capito che alla fin fine la querela, otto volte su dieci, non arriva da chi è stato derubato per un fatto anche logistico e se arriva poi lo straniero non torna in Italia per seguire il processo, quindi vanno tutte in fumo queste attività penali”.

Zaia ha, quindi, ribadito la collaborazione tra regione e governo centrale, con una volontà comune di collaborare per rispondere in modo efficace alle necessità dei cittadini, con particolare attenzione alla promozione della legalità e al rafforzamento della cooperazione con le forze dell'ordine nel territorio veneto.

 

 

 

Quanto, invece, al tema dell'autonomia differenziata, Zaia è propositivo e dà un'altra chiave di lettura: "Parliamo spesso di questione del Sud, meridionale, e penso che sia vera, verace, perché se ci sono cittadini che fanno le valigie per curarsi fuori regione qualcosa non ha funzionato no? Però noi forse perché siamo pudichi, abbiamo questo senso di inferiorità, forse perché abbiamo un senso di colpa recondito stentiamo a dire che ci sia anche una questione del nord. Io invece penso che nord e sud siano legati come due gemelli siamesi, vivono e muoiono assieme, le due questioni le dobbiamo far compenetrare e accompagnare assieme. Non esiste solo una questione del sud e non esiste solo una questione del nord".