Punti preziosi
Sondaggio, ecco quanto vale il simbolo del M5s: dietro alla guerra Conte-Grillo
All'interno del Movimento Cinque Stelle si sta combattendo una guerra tra le due personalità più rilevanti del partito: Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Il motivo? Il ruolo dell'ex comico, troppo scomodo per consentire all'ex premier di plasmare i pentastellati a sua immagine e somiglianza. Ma c'è anche un altro enorme motivo: il simbolo. Già, perché il fondatore continua a rivendicarne la proprietà. Ergo, se dovesse essere escluso dal ruolo di garante della sua stessa creatura, l'ex presidente del Consiglio dovrebbe inventarsi un altro simbolo. E ciò potrebbe causargli non pochi problemi.
Un ipotetico partito di Conte senza il simbolo del M5s varrebbe intorno all'7%. Nell'elettorato pentastellato, solo il 65% sceglierebbe un eventuale nuovo partito dell'ex avvocato del popolo. Il 28%, invece, rimarrebbe fedele a Beppe Grillo. Dati che, se spalmati sulla percentuale elettorale, danno un partito dell’ex premier al 7% e una forza politica guidata da Grillo al 4%. Quindi il simbolo del M5s varrebbe intorno al 3%. "Conte gode ancora di un alto grado di fiducia da parte degli italiani - ha dichiarato il sondaggista Antonio Noto a Porta a Porta -, subito dietro Giorgia Meloni: il premier ha il 35%, Elly Schlein il 32%, tutti gli altri leader sono sotto il 30%. Il momento migliore per Conte per fondare un partito - ha poi aggiunto - sarebbe stato subito dopo l'uscita da Palazzo Chigi nel 2021, con la popolarità al massimo".
Secondo Maurizio Pessato di Swg, il M5s si attesta intorno all'11,7%. "Stanno risalendo la china, dimostrando di essere una forza politica ancora viva e ben radicata nella società, che però dà il meglio di sé alle Politiche (15,6% nel 2022). Sono in maniera stabile il terzo partito italiano dopo FdI e Pd", sostiene Pessato. "Con simbolo e nome diverso, però è difficile azzardare un dato: un partito di Conte potrebbe stare sull'8%, ma va considerata la proposta politica messa in campo. Pescherebbe comunque in un'area intorno al 10%. Però c'è un rischio: cambiare nome e simbolo rischierebbe di suscitare freddezza nell'elettorato, che si troverebbe di fronte all'ennesimo partitino...", aggiunge il vicepresidente di Swg.