Caos Stellantis
John Elkann liquida Tavares con un video: "Addio? La semplice verità..."
Il Parlamento chiede la convocazione di John Elkann in aula, per riferire sulla crisi di Stellantis dopo l'addio dell'amministratore delegato Carlos Tavares. Per il momento, c'è una sola certezza: il tavolo del 17 dicembre al Ministero per il Made in Italy convocato dal ministro Adolfo Urso, che lunedì pomeriggio ha avuto un colloquio telefonico con lo stesso Elkann, collegato dagli Stati Uniti.
L'erede Agnelli, tuttavia, non ci sarà: al suo posto, con Tavares fuorigioco a godersi una buonuscita da 100 milioni di euro, parteciperà Jean Philippe Imparato, responsabile Europa del gruppo automobilistico "con il mandato - proseguono le fonti del Mimit - di chiudere in modo positivo le interlocuzioni" sul Piano Italia.
Sempre lunedì, Elkann ha commentato per la prima volta formalmente le dimissioni di Tavares con un video-messaggio inviato ai dipendenti del gruppo. L'addio del supermanager portoghese è da attribuire "a punti di vista diversi, emersi nelle ultime settimane. In particolare, il Consiglio ha ritenuto che l'attenzione per la nostra Azienda e per i nostri stakeholder dovesse essere orientata al lungo termine". "Una semplice verità", l'ha definita Elkann, che poi ha aggiunto: "Questi sono tempi duri per il nostro settore. Li abbiamo già affrontati in passato e li abbiamo sempre indirizzati a nostro vantaggio". Il prossimo amministratore delegato verrà nominato entro la prima metà del 2025. "Oggi abbiamo istituito un Comitato esecutivo che gestirà l'azienda fino alla nomina del nostro nuovo Ad".
Sul caso è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni: con Elkann "ci parliamo da due anni. Ho parlato con Elkann che mi ha comunicato le dimissioni di Tavares, io non entro ovviamente nel merito delle scelte di una grande multinazionale, credo che sia anche figlia di alcune battaglie sindacali molto forti che sono state fatte, particolarmente dai sindacati francesi e americani, perché quello italiano su questo, diciamo, rispetto a questi urli era un po' afono e quindi vedremo adesso che cosa accadrà", ha spiegato il presidente del Consiglio lunedì sera a Quarta Repubblica su Rete 4. "La trattativa con il governo - ha aggiunto - è sempre una trattativa neutrale, vale per Stellantis, vale per tutte le aziende. Noi vogliamo fare del nostro meglio per difendere i livelli occupazionali e, nel caso dell'automotive, l'indotto che è fondamentale e quindi abbiamo un altro tavolo convocato a metà dicembre e speriamo che possa essere quello risolutivo".