Caos-M5s

Beppe Grillo, l'annuncio: "Domani mattina, un messaggio delicato da dare". Rumors su Giuseppe Conte

"Domani, martedì alle 11.03, collegatevi sul mio Blog, sul mio canale Youtube e sulla mia Pagina Facebook. Ho un delicato messaggio da annunciare". Lo scrive su X Beppe Grillo, il garante del Movimento 5 Stelle, postando una foto che lo ritrae assieme all'altro fondatore del Movimento, Gianroberto Casaleggio. Il post rientra nella guerra a carte bollate e mosse politiche con Giuseppe Conte, capo politico dei 5 Stelle, che all'evento Nova ha lanciato la Costituente del Movimento che ha ribaltato alcuni "dogmi" storici come il limite di due mandati e il ruolo stesso del garante, di fatto abolito. Misure approvate dagli iscritti 5s, ma la votazione andrà ripetuta dopo la contestazione dello stesso Grillo, che punta alla mancanza di quorum nella ripetizione per invalidare il tutto.

Nel frattempo, intervistato da Federico Novella, rientra nella contesa anche Davide Casaleggio, presidente della Casaleggio Associati e figlio del fondatore Gianroberto. "Ci sono spinte interne, a partire dall’attuale leadership, che da sempre premono per una fusione col Pd. È questo l’obiettivo finale dell’attuale dirigenza: diventare una componente del Pd e magari anche candidarsi alla segreteria del Partito democratico. Mi pare il punto di caduta finale di questa esperienza: un partito con mandati infiniti e in connessione col Pd. Storie già viste anche con altri ex premier, come Renzi e Monti".

 

 

Quindi il fondatore dell'Associazione Rousseau, e socio fondatore del progetto Camelot, piattaforma per la partecipazione online, è intervenuto anche a Giù la maschera, su Radio 1 Rai, portando altri duri colpi al Movimento 5 Stelle attuale: "Il tema mi sembra abbastanza chiaro. Se questo modello funziona la risposta è chiaramente no. Oggi per fortuna ci sono nuovi modi per far partecipare i cittadini che non sono solo tramite i movimenti digitali che abbiamo inventato alla fine degli anni 2000. Oggi con l'intelligenza artificiale si sta creando un nuovo spazio di partecipazione per i cittadini, con un costo organizzativo quasi nullo. Questo è più interessante per il futuro della politica italiana dei prossimi anni".

Per la la guerra Conte-Grillo, aggiunge c'è "un dispiacere di fondo. Oggi questa iniziativa è diventata fine a sé stessa. Fine alle poltrone che si possono ottenere in una regione piuttosto che in un'altra. Non vedo una spinta dal basso, tanto è che si vedono i risultati. Uno può anche inventarsi un modello diverso da quello che era il precedente perché pensa che possa funzionare meglio. Ma se a ogni regionale dimezzano i voti, se i consiglieri comunali erano 1.000 tre anni fa e oggi sono arrivati a 150, così come anche alle politiche e alle europee sono stati persi voti. Chi gestisce le attività ovviamente poi decide di indirizzarle come preferisce. E' necessario avere la consapevolezza che questo nuovo modello che è stato adottato non ha funzionato. Se si pensa che questa è la direzione ha senso anche dargli un nuovo nome".